Da Cosenza a Reggio Calabria, per Gianluca Savoldi il passo fu breve nell’estate del 2001, quando venne chiamato in riva allo Stretto nel tentativo di riconquistare quella Serie A dalla quale gli amaranto retrocedettero l’anno prima con Franco Colomba in panchina. Obiettivo centrato. In quella stagione, il centravanti emiliano fu il capocannoniere di quella squadra con 15 reti all’attivo. Lunedì sera, da doppio ex qual è, seguirà il derby calabrese in tv. Gazzetta del Sud, intervostandolo, ha provato a chiedergli per quale squadra farà il tifo: Reggina o Cosenza? La risposta è da spettatore neutrale
”Lunedì sera – dice Savoldi – non farò il tifo per nessuna delle due, per una semplice ragione. Ho partecipato a diverse battaglie con entrambe le maglie e non potrei mai parteggiare per una o per l’altra. Guarderò il derby da addetto ai lavori, spogliandomi dai panni del tifoso. Vedere le due squadre in B è un primo step, mi auguro però di assistere al derby del prossimo anno con due squadre in lizza per obiettivi differenti”.
Gara e obiettivi finali: ”Sia Cosenza sia Reggina sono in corsa per la salvezza per cui hanno avuto modo di imparare a soffrire fino a questo momento. Le vedremo sicuramente con il coltello tra i denti. La differenza dovranno farla i calciatori più esperti, perché abituati maggiormente a sfide di questo calibro”.
Sulla società amaranto e le vicende che la circondano: ”Sono sempre scettico quando sento proclami e fretta nel raggiungere gli obiettivi. Mi auguravo di sbagliare ma avevo messo in conto la possibilità che potessero esserci delle difficoltà con l’approccio alla Serie B. Penso sia sacrosanto riscontrare questo tipo di incertezze, mi preoccupa piuttosto il fatto che la società sia costretta a scegliere l’ennesimo direttore generale in due anni. Questo mi genera dei dubbi sulla qualità del progetto. Alcuni aspetti non sono rassicuranti”.
In casa rossoblu invece…: ”La parsimonia di Guarascio mi incute meno timore. Per mia indole, preferisco chi mantiene il profilo basso a chi si lascia andare in tanti proclami”.
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