La Reggina cade a Monza per via della rete di Dany Mota Carvalho ed entra per la prima volta in zona play-out. Dal buon primo tempo alla crisi che continua: le ”cinque verità ” della sfida dell’U-Power Stadium secondo RNP.
✅IL BUON PRIMO TEMPO- E’ probabilmente l’aspetto principale da cui ripartire. Nonostante le assenze e la differente disposizione tattica, la squadra lancia un chiaro segnale sin dai primi minuti, quando, subito dopo aver subito un mini-assedio del Monza nelle primissime battute del match, resta in piedi e ostacola l’avversario, lottando con grinta e tenacia su ogni pallone. Recupera palla e riparte, con coraggio e personalità , ma anche giocando senza la paura di sbagliare o di forzare la giocata. Quarantacinque minuti in cui la Reggina non ha di certo demeritato, giocando alla pari contro una delle papabili al salto di categoria e azzeccando l’approccio alla gara.
✅L’ESPULSIONE CHE ROMPE GLI EQUILIBRI- Dire che la Reggina non avrebbe perso se non fosse stato per l’inferiorità numerica sarebbe troppo azzardato, questione di una scienza tutt’altro che esatta chiamata calcio. Ciò che invece si potrebbe affermare con certezza, è che se non fosse stato per l’espulsione di Folorunsho, probabilmente avremmo assistito ad una gara diversa. In dieci uomini dopo appena due minuti dalla ripresa, un copione che si ripete a distanza di una settimana (allora toccò a Crisetig, che ha pagato dazio con la squalifica proprio contro il Monza) e che, francamente, un po’ preoccupa. Il rosso ha rotto gli equilibri e la Reggina si è sgretolata subendo il colpo (non è un caso che il gol di Dany Mota sia arrivato qualche minuto dopo), pur mantenendo accesa la fiammella della speranza di un pareggio.
✅ATTACCO IMPALPABILE- Segna ancora zero il dato dei tiri in porta dell’attacco amaranto, sempre più in crisi tra mancanza di risorse dovute alle assenze e limiti nella finalizzazione. All’U-Power Stadium è toccato a Kyle Lafferty reggere il peso del reparto offensivo, il quale ha visto anche un Bellomo sgusciante ma per nulla concreto. Dal centravanti nordirlandese a German Denis (dal 54′ in poi), il risultato è rimasto invariato. E’ oramai un triste monologo, quello dell’inefficienza del reparto offensivo della Reggina, che oltre a preoccupare ed evidenziare errori di fondo, continua a rappresentare un punto debole della squadra di Toscano.
✅RIECCO DE ROSE-Â La Reggina ha ritrovato il suo capitano, De Rose ha ritrovato la sua Reggina. E’ bastata una partita, dal 1′ e per tutti i 90 minuti, per far si che il centrocampista amaranto lanciasse un segnale forte e chiaro. Ha dimostrato di essere sul pezzo nonostante una rivoluzione gerarchica in mezzo al campo che lo ha visto passare dal rettangolo verde alla panchina a distanza di qualche mese. Grintoso come sempre, limita le giocate di un certo Kevin Prince Boateng, ringhiando alle sue spalle ed essendo l’ultimo a gettare la spugna.
✅LA CRISI CONTINUA- La Reggina non sembra riuscire ad intravedere la luce in fondo al tunnel ed è questo, oggettivamente, l’aspetto che fa più paura. Il quarto ko consecutivo è il campanello d’allarme principale per la truppa di mister Toscano, che scivola al quintultimo posto in classifica. Le assenze e le problematiche di natura fisica sono un dato di fatto, ma la verità è che non sono le uniche componenti della crisi amaranto, tantoché attribuire soltanto alla sfortuna le colpe dei propri insuccessi, di certo, non è un alibi che regge in piedi…
an. cal.
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