Ci si può costruire un’intera squadra di calcio, con i calciatori non schierati oggi da Gianluca Atzori. Una lista lunghissima di separati in casa, che di certo non si addice a un progetto di ricostruzione, ad una squadra che deve per forza puntare sull’entusiasmo e sulla compattezza. Le prime impressioni, ci inducono a pensare che il mister sia davvero l’uomo giusto per la rinascita di questi colori, ma così come ha detto il presidente Foti, deve essere messo nelle condizioni di poter lavorare al meglio. Il mercato “bloccato”, le incognite, i musi lunghi, di sicuro non giovano alla causa, e al momento rendono ardua la rifondazione sbandierata ai quattro venti. L’intento della società sembra sia quello di tornare sul mercato dopo aver ceduto alcune pedine, ma anche dopo aver valutato se l’organico presenti o meno lacune. Quest’ultima considerazione tuttavia, passa sempre dal “partito degli scontenti”: tradotto in termini pratici, è ovvio che l’ago bilancia a centrocampo si chiama Giacomo Tedesco, così come in attacco molto dipenderà da Franco Brienza. Insomma, se ci sono giocatori che sicuramente non si faranno rimpiangere, altri invece, almeno in termini tecnici, hanno un peso specifico, e vanno senza dubbio sostituiti con interventi mirati. Si, ma quando? Eh già, quello della tempistica è un altro aspetto da non sottovalutare, sempre in merito alla tutela del lavoro di Atzori.
I rischi sono molti, e tutti non da poco: c’è la possibilità di tenere gente che tutto vorrebbe tranne che rimanere a Reggio, e questa rimane un’eventualità pericolosissima, al pari di quella di non riuscire a piazzare giocatori che (non si offenda nessuno…) si sono rivelati inutili alla causa.In tutti questi nodi da sciogliere, è il mister che rischia di rimetterci maggiormente, perchè ricostruire e ridare fiducia ad un ambiente depresso, non è affatto facile se non sai su che calciatori puoi contare, e sopratutto se il gruppo col quale stai lavorando in ritiro cambia in continuzione. Da parte nostra ribadiamo che chi non se la sente di dare l’anima per questi colori, può tranquillamente andarsene: mai sarà rimpianto, anzi sarà dimenticato alla svelta. Allo stesso modo però, riteniamo che la situazione vada risolta nel più breve tempo possibile. Altrimenti, con buona pace di chi si sta impegnando per ridare dignità alla Reggina, ci ritroveremmo di fronte ad un quadro davvero sconsolante. E questo, dopo ciò che la tifoseria amaranto ha dovuto sopportare negli ultimi 2-3 anni, sarebbe veramente un insulto alla fede e alla pazienza di tutti.
Ferdinando Ielasi
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