Missione compiuta, senza affanni. La Reggina passa il turno di Coppa Italia, regolando col minimo sforzo il Teramo: ad attendere la compagine dello Stretto, ci sarà il Bologna di Mihajlovic.
TURN OVER-Com’era ampiamente prevedibile, Toscano ha mantenuto il modulo con cui gli amaranto affronteranno la stagione (3-4-1-2), ma senza dimenticare il prossimo impegno di campionato, che vedrà presentarsi il Pescara in riva allo Stretto. Una Reggina sperimentale dunque, con Liotti nel terzetto difensivo ed i giovani Stavropoulos, Delprato e Peli al debutto. Al ballo dei debuttanti anche Folorunsho, incaricato di accendere l’inedita coppia Mastour-Lafferty. Rispetto a Salerno, la formazione titolare ha presentato ben nove undicesimi diversi.
BASTA UN GUIZZO-Primo tempo a ritmi decisamente bassi, complice un terreno che, su tutto l’out adiacente le due panchine, si è presentato in condizioni pessime, rendendo quasi impossibile la giocata. Non è un caso che il gol sia arrivato sul versante opposto, quando, al 34′, di Chiara ha provato a servire Lafferty, beffando il portiere ospite con la complicità di Piacentini. Sbloccato il risultato, gli amaranto hanno controllato e gestito senza grossi affanni, con il Teramo che ha finito col soffrire un atteggiamento fin troppo audace, cristallizzato nella scelta di presentarsi con un tris di trequartisti (tra questi, l’ex Bombagi), alle spalle della punta. Avversario coraggioso ma poco incisivo, che ha “spaventato” Guarna dopo pochi minuti con Ilari, salvo poi fermarsi alle buone intenzioni. Gli spazi a disposizione hanno esaltato le caratteristiche di Folorunsho, cresciuto minuto dopo minuto: l’ex Bari ha sfiorato il raddoppio al 40′, calciando sul fondo dopo una irresistibile progressione palla al piede.
PICCOLO TROTTO-Nella ripresa cambia poco o nulla. La girandola delle sostituzioni porta al debutto di Cionek, che su angolo di Bellomo sfiora per due volte la rete, prima di testa e poi di piede. Guarna ha continuato a dormire sonni tranquilli, grazie ad una “diga” in mediana ed a un pacchetto arretrato che, pur cambiando interpreti, non sono mutati in quanto a solidità ed ordine. Un “piccolo trotto” spezzato solo da una folata di Rolando (l’intervento ai suoi danni, in piena area, lascia qualche dubbio) e da una botta dal limite di Bellomo, smanacciata da Valentini. Adesso testa al Pescara,sabato il compito sarà decisamente più arduo…
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