Si è da poco conclusa la conferenza stampa del presidente della Reggina, Luca Gallo. Tenutosi all’interno del rettangolo verde dello stadio ”Oreste Granillo” (cambio di location rispetto all’usuale sala stampa), l’incontro ha visto il massimo dirigente amaranto parlare agli organi di informazione locali. Di seguito, le sue parole:
”Subito dopo la vittoria del campionato non ho detto nulla a parte l’annuncio ai tifosi della promozione – inizia Gallo – non ho ancora detto nulla sul campionato terminato. Ho pensato di fare una conferenza riassuntiva di questa stagione vittoriosa. Durante l’anno non ho parlato mai eccetto qualche tweet. Ho lasciato spazio ai veri protagonisti”.
SENSO DI APPARTENENZA SIN DA PICCOLI- ”Era un qualcosa che quando arrivai a Reggio non vedevo, una sorta di distacco morale ed affettivo nei confronti della Reggina. Sto facendo in modo che in ogni centimetro del Sant’Agata ci sia la scritta Reggina 1914, che ci sia un marchio. Perché chi entra al Sant’Agata deve leggere quella scritta e vedere l’amaranto, per sentirselo dentro. Un bambino di Reggio che pensa di poter intraprendere una carriera calcistica non può, anzi non deve, pensare di andare in un altro club. Deve puntare in primis alla Reggina, per un motivo sportivo e sentimentale. Qui in particolar modo, dove c’è solo una squadra”.
VINCERE AL PRIMO ANNO? ”Lo hanno fatto i calciatori, gli allenatori ed il direttore sportivo, non io. Venivamo collocati al quinto posto nella griglia di partenza. Probabilmente questo derivava da me, un presidente nuovo e sconosciuto in ambito calcistico. Quando presidenti più famosi di me compravano un giocatore tutti pensavano che quel calciatore era superiore a quelli che compravo io. Ciò ha permesso che la Reggina partisse a fari spenti e nessuno ci ha visti arrivare. Quando se ne sono accorti era troppo tardi, non potevano più prenderci. Questo è stato un campionato difficile, più della B. Quando venni a Reggio mi dissero che bisognava costruire e che necessitavano degli anni. Io ho fatto tutto subito”.
SUL SANT’AGATA- ”E’ facile costruire laddove non c’è nulla. Quando si trova il nulla sotto tutti i punti di vista, qualsiasi cosa fai si nota. Alla fin fine io non ho fatto nulla, tranne ridare una base al Club, che prima non c’era. Quando presi il Sant’Agata il primo luglio lo trovai in condizioni pessime. Non c’era nulla, era fatiscente. C’è voluto parecchio lavoro per rimetterlo a posto. Adesso il Sant’Agata è diverso. La vittoria del campionato della Reggina è un’impresa se si pensa da dove si è partiti, ovvero dallo zero assoluto”.
SULLO STADIO GRANILLO- ”Lo stadio è un progetto, un pensiero che deve prendere forma in qualcosa di solido, tangibile. E’ un pensiero che deve essere tramutato in qualcosa di reale. Non si può soltanto ridurre a un bando pubblico. Lo stadio della Reggina ci sarà e sarà uno stadio all’avanguardia, un investimento importante. Un regalo che la Reggina farà alla città ed alla tifoserie ed a tutti coloro che ne vorranno usufruire. Ci sono tante cose in ballo sullo stadio, che però sono state fermate dal lockdown. Ma il tutto ripartirà … C’è stato un incontro prima con il credito sportivo, che è venuto qui, poi altre due società hanno visionato il Granillo e lo hanno concepito come un impianto moderno con grandi potenzialità . Adesso ci sarà un ulteriore società che verrà a fare un sopralluogo. Non si sono fatti passi avanti rispetto a prima a causa del lockdown”.
SUL VAR IN SERIE B- ”Se passiamo da alcuni campi dove ha giocato la Reggina quest’anno dove ogni due tre buche c’era una patata piantata e qualche ortaggio di qua e di là , docce che non c’erano ecc… parlare di var è già qualcosa di bello. Magari qualche altra squadra il prossimo campionato non parlerà di Var…”.
NECESSITERANNO LAVORI AL ”GRANILLO”- ”Per rendere il ”Granillo” agibile per la B bisognerà fare determinati lavori che dovrà fare il Comune. Abbiamo già parlato, c’è un piano di ristrutturazione: i seggiolini, la sala var, i tiranti, tutte quelle cose che serviranno per disputare un campionato di Serie B, che non è mica la serie C. I lavori sono già in programma”.
NESSUNA GARA ”DECISIVA”- ”Non c’è stata una partita che mi ha fatto pensare che saremmo potuti andare in Serie B perché nella mia follia da tifoso-presidente ho sempre sperato e creduto che saremmo andati in Serie B. Ho sempre creduto che la Reggina fosse la squadra più forte del campionato”.
SULLA ‘FAMOSA’ MAGLIETTA ESPOSTA CONTRO IL CATANZARO- ”Sono stato deferito 45 giorni, è quello che si dà ad un presidente che non paga i calciatori. Io vengo da una città dove l’ironia la fa da padrona. La cosa che mi ha dato veramente fastidio sono state le critiche esacerbate da parte della stampa di Reggio. E a me questa cosa ha fatto male. Non c’erano parolacce, non era diretta precisamente a nessuno. Mi fossero arrivate delle critiche da fuori Reggio le avrei capite”.
SITUAZIONE IN SEGUITO AL BLOCCO DEI CAMPIONATI- ”E’ stato tirato su un circo. E’ successo qualcosa di abominevole. Il campionato di Serie C è stato sospeso sportivamente, ma da quel momento ne è iniziato un altro che si è dipanato in Lega e che ho dovuto giocare personalmente. Vi dico soltanto che c’è stata la concreta possibilità che il campionato di Serie C venisse annullato. Ringrazio il presidente Ghirelli, con il quale ci ho parlato spesso. E’ stato garante del merito sportivo ed insieme a lui il presidente Gravina. Vi posso assicurare che ciò che ho sentito in certe sedi è stato qualcosa di terrificante e se non ci fossero stati i personaggi che ho nominato si rischiava grosso”.
”AVREI POTUTO FARE DI PIU”’- ”Avrei potuto fare meglio mille cose, avrei potuto prendere tante decisioni migliori e fare meno sbagli. C’è sempre qualcosa di meglio da poter fare”.
MOMENTI DIFFICILI- ”La gestione di un club calcistico è diverso da quello di una società qualunque, perché comprende sia l’aspetto sportivo che quello aziendale. Su quest’ultimo non c’è stato nessun momento di difficoltà , perché la Reggina è una società sanissima. Su quello sportivo, ho avuto una leggerissima preoccupazione quando abbiamo perso 3-0 a Cava de Tirreni, perché avevo visto una squadra che non aveva più quella grinta, quella forza e quella fame di sempre. Poi ho parlato con la squadra, con i calciatori più rappresentativi, e sono stato rassicurato. Fu un confronto tranquillo e molto sentimentale. Alla fine ci siamo ripresi battendo squadre come il Bari e la Ternana. Quest’ultima la reputo fortissima e con un presidente vulcanico ma molto molto corretto, che non ha mai fatto parte di quel circo a cui mi riferivo prima”.
SU TOSCANO- ‘‘Il mister è una persona molto diretta, ti dice direttamente quello che pensa. E’ il massimo. E’ come Taibi. Mimmo Toscano non è mai stato in discussione. Ha stravinto il campionato, lo ha fatto a pezzi”.
CALCIOMERCATO- ”L’esigenza è quella di prendere grandi giocatori, se poi sono giovani o affermati è una cosa marginale. Direttore sportivo e mister decidono quali giocatori prendere, poi intervengo io sotto l’aspetto aziendale. Noi dobbiamo puntare su giocatori forti”.
PROGETTO SPORTIVO- ”Il 30% del progetto sportivo era l’arrivo in Serie B. Il mio sogno, e non ho problemi a dirlo, è di portare la Reggina in Serie A. E’ quello che spero di riuscire a fare e lì arriveremo al 70% del progetto sportivo, ma poi ci sarebbe il restante 30% che per ora, anche se difficilmente, terrò per me. Non scorderò mai come sono stato accolto a Reggio, mi sento più a casa qui che a Roma, ma mi sento comunque un ospite. Non sono venuto qui per speculare sulla Reggina, ma solo ed esclusivamente per una questione sentimentale, per un qualcosa che risale a tanto tempo fa. Il giorno che arriveremo in Serie A svelerò il perché”.
MENEZ E’ AMARANTO- ”Il calciatore francese Jérémy Ménez è un nuovo calciatore della Reggina. Il contratto è triennale. Il 26 giugno alle ore 12 arriverà all’Aeroporto di Catania, alle 14 arriverà al porto di Messina, alle 15 su un Catamarano di 12 metri arriverà al porto di Reggio. Il 27 giugno verrà presentato agli organi di stampa ed alle ore 17 dello stesso giorno sarà allo store per fare delle foto con i tifosi, ai quali chiedo di rispettare tutte le norme vigenti a riguardo al fine di non creare assembramenti. Menez è un campione straordinario, un regalo che faccio alla città di Reggio per la promozione in Serie B”.Â
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