Come il più brillante dei soli a rischiare nubi e superare tempeste.
L’avvento di Luca Gallo alla guida della Reggina squarcia giornate buie di fine anno 2018 con gli amaranto vicini al rischio fallimento ed un futuro molto più che incerto.
Gallo rileva la società da Praticò a fine 2018, paga stipendi ancor prima del “closed” societario finale e ne diventa pian piano azionista totale.
Gallo è ambizioso, lui “in Lega Pro non riesce a starci”. Lo dice e lo promette.
E lo mantiene alla sua prima intera stagione da Presidente della Reggina.
Serie B conquistata sul campo dopo un cammino trionfale.
Budget possente nelle mani di Taibi, una rincorsa anima e cuore verso l’obiettivo Mimmo Toscano (da lui fortemente voluto sulla panchina) e qualche tocco scaramantico alla presentazione della squadra in piazza Duomo: “Noi possiamo giocare solo per il secondo posto”.
Luca Gallo che si scopre “motivatore” (memorabile il suo video al Granillo prima del derby vinto contro il Catanzaro), Gallo che scende a prendersi le critiche anche in quell’unico, flebile, passaggio a vuoto di inizio 2020.
Il Presidente artefice di una Promozione voluta e costruita nei dettagli.
Gallo che conquista la promozione ma anche i tifosi: apre lo store, riapre la Nord, riavvicina la città alla squadra in quel connubio lungo ed eterno e solamente sopito.
Romano ma di origini calabresi il presidente sembra essersi ambientato subito e bene in riva allo Stretto, entrato in empatia immediata con il popolo amaranto, ed il viaggio sembra solo all’inizio.
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