Undici partite dopo. In occasione del match con il Bari, in casa Reggina, tra cambi di formazione e scelte forzate, vi è stato il ritorno in campo di Daniele Gasparetto. Non che lo stesso fosse indisponibile per problemi muscolari, bensì per semplici e legittime scelte tecniche, al termine delle consuete valutazioni settimanali di mister Toscano.
E domenica, dopo undici giornate dall’ultima volta (in quel di Potenza), il centrale difensivo amaranto è tornato a calcare il terreno di gioco del ”Granillo”, disputando, per la prima volta in stagione, un’intera partita dal primo minuto. Lui che, in questa prima parte di stagione, in campionato, novanta minuti non li aveva raggiunti neanche sommando tutte le gare disputate (sei, per un totale di 78 minuti).
Toscano chiama, Gasparetto risponde
Il tecnico reggino si ritrova con parecchie assenze tra il reparto difensivo e le corsie laterali, al punto da dover adattare Blondett sulla fascia destra (spostando così Rolando a sinistra) e schierando, all’interno della consueta difesa a tre, tutti i difensori a disposizione (Loiacono, Gasparetto e Rossi), rimanendo così a secco di ricambi difensivi in panchina. Toscano chiama, Gasparetto risponde. E lo fa alla grande, sfoderando una prestazione maiuscola e ricambiando al meglio la fiducia del tecnico. Il numero 31 amaranto si dimostra pronto, attento, efficace e decisivo in qualche circostanza, dove riesce a stroncare le ripartenze biancorosse (con i vari Antenucci, Simeri e Laribi), leggendo bene le situazioni ed intervenendo tempestivamente, tra gli applausi dei 16.000 del ”Granillo” che tanto hanno apprezzato la prestazione del 31enne trevigiano. Soprattutto perchè, dopo molte gare viste dalla panchina, non era facile rientrare in campo (contro il Bari ed il suo reparto offensivo in uno scontro al vertice davanti ad oltre 16.000 spettatori) e sfoderare una prestazione del genere.
Dal campo alla sala stampa
”Star fuori non è bello ma chi gioca al posto mio finora ha fatto bene, la squadra viene prima di tutto. In passato ero io titolare e chi stava fuori dava il massimo, questa è la giusta mentalità ; dobbiamo raggiungere l’obiettivo a prescindere da chi gioca”. Così lo stesso Gasparetto nel post-gara, in una conferenza stampa in cui il monumentale centrale difensivo amaranto ha dimostrato di tenere (e non poco) alla causa amaranto. Lui che, dal suo arrivo nella scorsa stagione, aveva sin da subito trovato abbondante spazio in difesa, conquistandosi subito una maglia da titolare e dimostrando il proprio valore. Lui che, da quest’anno, con l’abbondante concorrenza in casa amaranto non è riuscito a trovare molto spazio, ma che, ogni qual volta viene chiamato in causa, raramente delude le aspettative.
Classe ed umiltà , dal campo alla sala stampa: Daniele Gasparetto…
Antonio Calafiore
Commenti