A Catania è finito anche il Lo Monaco-bis. L’esperto dirigente, tornato in rossazzurro tre anni or sono, ha ufficializzato le proprie dimissioni da direttore generale ed amministratore delegato del club etneo.
Nel corso di una conferenza stampa durata oltre un’ora e mezza, non sono mancate le critiche verso una parte dell’ambiente che ruota attorno ai rossazzurri, accusato di “fare sciacallaggio nella speranza di vedere fallire il Catania”. Accuse anche alle Curve catanesi, ree secondo Lo Monaco di “creare danni alla società , che per causa loro subisce multe pari a quasi centomila euro l’anno”.
Lo Monaco ha comunque chiarito che fino a quando la proprietà non provvederà a trovare un altro direttore generale, continuerà a dare una mano per il bene dei colori rossazzurri. “Quando mi sono dimesso la prima volta-ha dichiarato-il Catania era in serie A, rappresentava una delle realtà più importanti d’Italia ed aveva una patrimonialità di centinaia di milioni di euro, giocatori compresi. In pochi anni è successo l’inferno. Quando sono tornato la morte calcistica era ad un passo, con quindici milioni di euro di debiti. In tre anni, attraverso più di cento transazioni in giro per il mondo, ho portato il debito da quindici a quattro milioni di euro. Ci sono società che per andare in B spendono quattordici milioni di euro, noi ne abbiamo avuti a disposizione tre e mezzo a stagione e si pretende di vincere il campionato. Mi sorge il dubbio che ci sia qualcosa di preordinato, qualche giochetto di prestigio…La serie B siamo comunque riusciti a sfiorarla, e questo dimostra che abbiamo gli attributi a quintali”.
Sul futuro. “Non abbiamo mai fatto mistero delle difficoltà , ma il Catania adesso è una società appetibile. C’è gente che preferirebbe fallire e ripartire dalla D, magari andare a giocare col San Tommaso: ricordo che abbiamo ricostruito un settore giovanile, e che in un centro d’eccellenza come Torre del Grifo lavorano duecento persone, che danno da mangiare alle proprie famiglie. Sono convinto che la strada tracciata porterà ad evitare il fallimento”.
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