Da novembre 2009 a giugno 2010 ds amaranto. Gianni Rosati ha salutato la Calabria ma non ha dimenticato la Reggina. Ospite in esclusiva di Reggionelpallone.it, rivive così la sua esperienza.
“Di Reggio porto con me un ricordo forte. Bello e sofferto. Potrò dire solo bene di una città della quale ho avuto modo di conoscere il fascino senza aver problemi con nessuno. Quello che provo per la Reggina non cambierà adesso che non sarò più il ds amaranto, l’affetto ed il legame per i colori non cambiano in base alle dinamiche professionali”.
Si immaginava un esito diverso per questa sua esperienza in riva allo Stretto?
Ero convinto che dall’unione dei nostri valori singoli potesse uscirne una squadra migliore ed in cuor mio ero dell’idea che la gestione Iaconi potesse migliorarci. E’ invece mancato qualcosa e la scossa, seppure abbiamo fatto qualche passo in avanti sul piano del gioco, non è certo arrivata per quanto riguarda i risultati. Le circostanze poi non hanno aiutato la Reggina nell’ultimo campionato, quando siamo arrivati c’erano da recuperare molti infortunati e l’intero gruppo sul piano psicologico dopo un avvio difficile. Ci metterei anche un pizzico di sfortuna in gare come quella di Lecce che…
Sembra evidente sia ancora viva la rabbia per alcune gare dell’ultima stagione, ad iniziare da Lecce…
Per non parlare di quella con il Sassuolo, dove la squadra non è riuscita a reagire ed abbiamo pagato un’impostazione errata. Ma se penso alle altre gare, Lecce in primis ma anche con il Cesena, la squadra meritava di più. Sul piano del gioco, ad eccezione degli emiliani, nessuno ci ha mai messi davvero sotto.
In cosa è mancata di più questa Reggina?
Penso che la squadra avesse delle lacune caratteriali più forti di quelle tecniche. Bravi ragazzi, per carità , ma incapaci di reagire alle difficoltà che si presentavano e nel calcio questo non è un fattore secondario. Poi l’umoralità , secondo me, ha giocato un ruolo altrettanto importante. Quando vincevamo eravamo pronti alla scalata-playoff, quando perdevamo sembravamo condannati ai playout…
C’è qualcosa da salvare nell’ultima stagione?
Certamente la valorizzazione di qualche calciatore, come Adejo per esempio. Soprattutto la consacrazione di Missiroli a giocatore davvero importante. Ho un gran bel rapporto con il ragazzo ed a mio avviso Missile è da Serie A. Certo, va ancora definito il suo ruolo perchè a suo dire lui si sente più a suo agio nel tridente d’attacco ma a mio avviso può fare altrettanto bene nel centrocampo a tre.
Da chi, in particolare, si sarebbe aspettato di più?
Se abbiamo strappato una salvezza all’ultima giornata è probabilmente superfluo indicare un elemento in particolare.
La nuova stagione profuma di rivoluzione dai quadri tecnici all’organico. Nei giorni scorsi è arrivata la risoluzione del contratto con Armando Calveri.
Mi spiace davvero che la Reggina abbia perso un professionista preparato, eccezionale sotto tutti i punti di vista. Calveri era l’anima dell’organizzazione della Reggina in sede tecnico-amministrativa. E’ una perdita importante cui sarà difficile ovviare. Spero a questo punto che la scelta ricada su alcuni elementi che sono già all’interno della struttura amaranto e possono crescere bene in quel ruolo quali Francesco Barresi e Salvatore Conti.
E sul nuovo tecnico amaranto, Gianluca Atzori, qual’è la sua opinione?
Ritengo sia stata un’ottima scelta. E’ giovane e concreto, ha fatto bene due anni fa a Ravenna ed è stato sfortunato soprattutto negli episodi nella scorsa stagione. E’ un ottimo allenatore che farà certamente bene in amaranto.
Conosce i nuovi acquisti: Acerbi, Campagnacci e Giosa?
Campagnacci sono andato a vederlo personalmente, è un calciatore che può far bene e fa affidamento su forza fisica e rapidità . Acerbi mi dicono bene difensore fisico e di buona tecnica che dovrà crescere in amaranto. Su Giosa è inutile esprimersi, il calciatore non si discute ed a Reggio credo lo conoscano tutti.
Cosenza potrebbe risentire del cambio di modulo dalla difesa a quattro a quella a tre che ha in mente Atzori?
Non credo proprio, a mio modo di vedere potrebbe addirittura fare meglio con questa disposizione tattica che mi sembra più adatta alle sue caratteristiche.
Se la Reggina dovesse fare un sacrificio, chi pensa dovrebbe trattenere tra i senatori?
Punterei sempre sul catalizzatore di gioco, dunque direi ad occhi chiusi Tedesco. che è davvero fondamentale. Anche Vigiani, però, a mio modo di vedere potrebbe recitare un ruolo importante nella Reggina che sta nascendo. Gli altri no perchè calciatori come Carmona, Missiroli e Brienza meritano determinati palcoscenici mentre gli altri hanno probabilmente bisogno di piazze e stimoli diversi per rilanciarsi. Ne gioverebbero loro come la Reggina.
In chiusura, dopo l’interruzione del vostro rapporto professionale, qual’è il suo rapporto con il presidente Foti?
Professionalmente non sarà quello degli ultimi otto mesi ma quello dei nove anni precedenti: di profonda amicizia e stima reciproca. Spero, per lui come per la città e la tifoseria, che tutto possa andare per il meglio. E’ una persona che dà tutto sè stesso per la Reggina, giorno e notte, 24 ore su 24. Se lo merita per come si spende per la squadra della sua città tanto sul piano professionale quanto su quello umano: il mio augurio a lui e alla sua famiglia è che possa raggiungere gli obiettivi che insegue.
Reggionelpallone.it
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