Prima calciatore (1993-1995), poi tecnico della Primavera (2012-2013) ed infine allenatore della prima squadra (2017-18). Una scalata amaranto per Roberto Cevoli, ex Reggina, ospite odierno della mezzanotte di RNP all’interno della rubrica “A tu per tu”.
Mister, intanto come sta e cosa sta facendo ad oggi?
Sto bene, sto vedendo molte partite, soprattutto nel girone B per questioni di vicinanza a casa, in attesa della chiamata giusta per me.
Di chiamate ne avrà ricevute…
Mai come quest’anno ho avuto tanti colloqui in estate, anche con qualche società di categoria superiore rispetto alla C ma per vari motivi non è successo nulla. In questi giorni si sta muovendo qualcosa, vedremo se le parole si concretizzeranno in fatti.
Intanto a Reggio Calabria si è riacceso l’entusiasmo attorno alla Reggina…
Non può che farmi piacere. Già alla fine dello scorso anno si era avvertito il ritorno dell’entusiasmo in città , soprattutto nelle ultime partite. Sapevo che questo sarebbe stato l’anno della rinascita. A mio parere, è la Reggina è la squadra più forte del girone C. Sono convinto che se la giocherà fino alla fine, del resto come deve essere per il blasone e la storia che ha alle spalle. Si è costruita una squadra competitiva, con un potenziale enorme e con due giocatori per ruolo di pari livello, ma soprattutto credo che in panchina ci sia un allenatore bravo ed importante come Toscano, con il quale ho avuto il piacere di giocare insieme. Poi c’è Bellomo che non c’entra niente con la Serie C…
A proposito del suo trascorso da calciatore con Toscano, cosa ricorda di lui?
Quando giocava era uno dei più giovani in quella squadra. Allora stava al suo posto, poi ha dimostrato il proprio carattere con la sua crescita, che negli anni è stata esponenziale. E’ un ragazzo molto serio che non si è mai tirato indietro, si vedeva che avrebbe fatto carriera. Non mollava mai ed è così anche oggi. Reggio è casa sua e probabilmente sentirà di avere maggiori responsabilità .
Riguardo la sua ultima stagione, forse si aspettava un epilogo diverso…
Per quello che avevo fatto mi aspettavo una riconferma, devo essere sincero. Nelle ultime 13 partite fecimo 30 punti, una media molto importante da squadra d’alta classifica. Mi aspettavo un trattamento diverso. Ci rimasi male anche quando, reduce da 18 punti in 9 partite, tra cui 8 risultati utili consecutivi, venni esonerato dopo aver perso con il Catanzaro in maniera rocambolesca.
Nel suo complesso, com’è stata la sua esperienza a Reggio Calabria?
Meravigliosa, soprattutto l’ultima. Giocare a Reggio Calabria, per me, ha significato una svolta nella mia carriera da calciatore perchè dopo aver vinto il campionato a Reggio ho iniziato a fare categorie diverse. Speravo di riuscire a fare la stessa cosa da allenatore, ma al di là di questo sono contento della mia esperienza, che mi ha lasciato sensazioni ed emozioni che auguro a tutti di vivere. Con tutte le difficoltà che abbiamo avuto siamo riusciti a costruire qualcosa di importante che difficilmente dimenticherò.
Chiudiamo con un ricordo particolare…
Ricordo i mesi difficili dell’anno scorso, non potrò mai dimenticare quando ci allenammo due-tre volte al buio, di tardo pomeriggio. Questo grazie alla disponibilità data dai miei ragazzi. E’ stata una cosa che mi ha riempito di orgoglio.
Antonio Calafiore
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