Un cuore amaranto, innamorato visceralmente della Reggina. Ha trascorso solo 6 mesi in riva allo Stretto (da gennaio a giugno 2017) e, dopo l’ultima esperienza con la Lucchese, ad oggi si ritrova senza squadra, ma con tanta voglia di ripartire. Stiamo parlando di Marco De Vito, difensore 28enne di Soverato, ospite odierno della mezzanotte di RNP all’interno della rubrica “A tu per tu”.
Marco partiamo dal tuo presente: come stai e cosa stai facendo ad oggi?
Sto bene, sono ancora in attesa di una squadra. Mi alleno quotidianamente con un preparatore atletico, in modo da farmi trovare pronto non appena arriverà la giusta chiamata, spero presto.
Non vi è stata alcuna chiamata?
Qualche chiamata c’è stata, piu volte sono stato vicino a trovare la giusta sistemazione ma quando per un motivo quando per un altro, alla fine, ad oggi sono ancora qui.
Starai seguendo la Reggina…
Quotidianamente, seguendo tutte le testate giornalistiche e le dirette Facebook che la riguardano. Sono più che soddisfatto e felice per quanto stia facendo, vedere il Granillo così pieno e caldo, da tifoso quale sono, non può che fare piacere. Ha tutte le carte in regola per fare il salto diretto quest’anno e me lo auguro con tutto il cuore.
Della provincia di Catanzaro ma innamorato pazzo della Reggina: come nasce questa tua passione?
Nasce dal fatto che il “Granillo” è stato il primo stadio che ho avuto la fortuna di vedere da bambino. Era il 1997 e vidi Reggina-Ravenna, finita 1-0. Fu amore a prima vista.
31 gennaio 2017, ultimo giorno di mercato, arriva la chiamata della Reggina. Da lì sei mesi a tinte amaranto…
Un sogno che si realizza. È grazie al ds Mariotto se ho avuto l’onore di indossare la maglia amaranto, gli sarò sempre grato, così come al direttore Martino. In quel momento la Reggina non navigava in acque tranquille e questo, da folle quale sono, mi spinse ad accettare. Volevo che la mia Reggina si salvasse e cosi è stato. Sono stati sei mesi intensi ed indimenticabili.
Domenica Monopoli-Reggina: da doppio ex quale sei, chi vedi favorita?
Sarà una partita spettacolare sotto tutti i punti di vista. In cuor mio chiunque di voi già sa chi vorrei la spuntasse alla fine, ovvero la Reggina.
Il tuo ricordo più bello in amaranto?
Di certo la salvezza raggiunta sul campo di Andria il mio ricordo più bello. Accadde tutto nei minuti finali, fu uno spettacolo, solo a pensarci mi rivengono i brividi.
Concludiamo con un aneddoto…
Ricordo il mio primo giorno al Sant’Agata, dentro di me mi sentivo come un bambino al parco giochi, ma per ovvi motivi non potevo darlo all’occhio. Tutto ciò che fino al giorno prima era un sogno era divenuto realtà.
Antonio Calafiore
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