Conferme, sorprese, delusioni. Il meglio ed il peggio del girone meridionale dopo la nona giornata.
DA CATEGORIA SUPERIORE-Che il Bari fosse partito malissimo era sotto gli occhi di tutti, ma allo stesso tempo era impensabile vedere i biancorossi nelle retrovie per lungo tempo. Se n’è accorta anche la Ternana, che in Puglia ha perso il comando del girone C. Se tre indizi fanno una prova, figuriamoci quattro: con Vivarini in panchina, Antenucci e compagni hanno incamerato 10 punti in quattro partite, bottino che da ampiamente ragione a De Laurentis je riguardo il ribaltone tecnico. Da Bari a Reggio Calabria, per un’altra piazza a cui oggi come oggi starebbe stretta persino la B (tra il San Nicola ed il Granillo, oltre 30.000 spettatori!). Un tempo a testa tra la Reggina ed il Catanzaro, che nonostante un arbitraggio davvero pessimo (il signor Paghera sarà sicuramente il miglior arbitro della C, ma sabato non se n’è accorto nessuno) hanno onorato una sfida così attesa. Il derby, è andato a chi ci ha creduto di più: a deciderlo, il coraggio di Toscano e del suo staff, unito al gol di Simone Corazza, il quale per capacità di prevedere dove vada il pallone calciato dal compagno andrebbe ribattezzato il “Trezeguet della serie C”.
LA NUOVA CAPOLISTA-Proprio come la Reggina, il Potenza esulta ai titoli di coda e contro il Teramo aggiunge un’altra perla di una stagione fin qui quasi perfetta, portandosi da solo al primo posto. Difesa bunker ed organizzazione, al punto che il Presidente Caiata è passato dal “Vincere il campionato è fantascienza” a “Sono uno che non si accontenta mai, io e il mister siamo sognatori…”. Ennesima conferma pure per il Monopoli, che rispetto a tutte le altre aveva il compito più morbido, contro un Rieti che, lo ripetiamo da settimane, se non corre presto ai ripari difficilmente manterrà  il calcio professionistico per la seconda stagione consecutiva.
BRODINI E PASSI FALSI-Per il Catania, la vittoria contro il neopromosso Picerno rappresenta un “brodino” per chi ancora deve guarire. Ai rossazzurri basta un gol dopo soli 2 minuti firmato Mazzarani, ma è davvero troppo poco, e troppo presto, per capire se Lodi e compagni possono riprendersi o meno un ruolo da veri protagonisti. Delude invece la Casertana, che in due settimane ha ridotto le certezze che sembrava avere acquisito dopo il successo sul Catanzaro: solo pari contro la Sicula Leonzio (e poteva andare peggio…), con i siciliani che sembrano aver recepito la ramanzina del club successiva alla sconfitta nel recupero col Teramo, e di sicuro hanno salvato la panchina di Vito Grieco.
LUPI IN TILT, IL CAMPO TRAPPOLA DELLA VIRTUS…Un punto in cinque partite. Continuiamo a chiederci se la crisi dell’Avellino sia collegata ai problemi non ancora risolti da parte della proprietà , visto che in casi del genere la tranquillità di un gruppo può venire meno. Nonostante il ko di Pagani, Ignoffo dovrebbe incassare la fiducia almeno per un’altra settimana. Nel frattempo, la Paganese continua ad essere la sorpresa del girone, dimostrando che l’incubo dello scorso anno è lontano anni luce. Che la Vibonese prima o poi avrebbe interrotto il magic moment, era contato: nessuno tuttavia, poteva immaginarsi una batosta (6-2!) come quella incassata dai rossoblù in casa dell Virtus Francavilla. I pugliesi dal canto loro stanno costruendo il cammino tra le proprie mura, ed alla luce dei fatti, siamo sicuri che da queste parti in molti avranno rivalutato il pareggio che la Reggina ha ottenuto al debutto sul “sintetico trappola” di Francavilla Fontana.
RITORNO ALLA REALTA’-Il ritorno in panchina di Pocheschi, finora non ha dato la scossa al Bisceglie: la Viterbese ringrazia, e si riscopre squadra da playoff. Il Rende torna invece a fare i conti sulle tante scelte troppo azzardate di questa estate. L’entusiasmo di Tricarico e l’esperienza di Gagliardi non possono fare miracoli, sul neutro di Vibo arriva la settima sconfitta in nove partite, contro un avversario, la Cavese, che nelle ultime due trasferte aveva incassato 8 gol senza segnarne nemmeno uno.
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