Cittadino onorario di Reggio Calabria, ma soprattutto portiere che ha messo al servizio della Reggina enorme tecnica, carisma ed attaccamento alla casacca amaranto. Christian Puggioni è il nuovo ospite della rubrica “A tu per tu”….
Sono passati otto anni dalla tua ultima esperienza in riva allo Stretto. Stai seguendo il recente corso degli amaranto?
“Certo che sto seguendo il percorso della Reggina, l’ho fatto anche negli anni precedenti. Credo che anche io ho contribuito a dare qualcosa alla storia del calcio a Reggio, i colori amaranto ed i reggini non li ho mai dimenticati. Adesso vedo che le cose stanno andando a gonfie vele, e non posso che esserne felice…”.
Più importante la salvezza incredibile del 2006/2007, oppure la stagione 2010/2011, che ti ha visto tra i protagonisti assoluti?
“Sono entrambe importanti. Nel 2007, salvandoci con undici punti di penalizzazione, abbiamo fatto qualcosa che resta di diritto nella storia. Da chi era titolare fisso a chi stava in panchina, tutti hanno dato il loro contributo, mettendoci il cuore giorno dopo giorno. Nel 2010/2011 ho dato una grossa mano sia in campo che nello spogliatoio, ed anche quello era un gruppo vero, che dava tutto. Peccato per l’epilogo amarissimo, ma ci resta la soddisfazione di aver fatto tornare la gente ad innamorarsi della Reggina”…
Il ricordo più bello e quello più brutto dei tuoi tre campionati a Reggio Calabria?
Il ricordo più bello è difficile dirlo, ce ne sono veramente tantissimi. Il ricordo più brutto invece, è la partita di Coppa con la Carrarese. Sapevo che da lì a poco sarei andato via da Reggio, la trattativa tra Foti ed il Chievo era conclusa. Ho vissuto quella serata con malinconia e tristezza, perché il mio primo obiettivo era quello di dare una mano a completare quello che stavamo facendo l’anno prima, invece di andare in un’altra squadra dove non sapevo neanche se sarei stato il portiere titolare. La Reggina però doveva dare la priorità al bilancio c’era la necessità di monetizzare, ed a quel punto non ho avuto scelta…
Mi aspettavo che sul ricordo più brutto mi rispondessi Novara…
Novara viene subito dopo. Sono stati momenti bruttissimi, infernali. Ancora me li sogno di notte, li rivivo nei miei incubi. Io che grido a Giacomo Tedesco di andare a battere quel calcio d’angolo per perdere tempo, lui che mi dice di non farcela perché è stremato. Sul pallone ci è andato Sarno, che si è fatto prendere dall’esuberanza ed ha giocato la palla invece di passarla ad un compagno e tenerla il più possibile. Eravamo quasi al 90′. Subito dopo quel cross dalla destra, proprio nella zona dove era stato espulso Colombo, il pallone respinto prima di finire sui piedi di Rigoni, che si è inventato quel tiro imparabile e ci ha negato un traguardo che avremmo strameritato.
Fa un certo effetto vedere un portiere del tuo valore nella lista svincolati…
Avevo un altro anno di contratto col Benevento, poi la conduzione tecnica ha deciso per uno svecchiamento della rosa ed allora ho rescisso.
Questa estate, alcuni rumors di mercato ti hanno dato nel mirino della Reggina. Cosa c’è di vero?
Nulla, non c’è stato proprio nessun contatto. Non ti nego che mi sarebbe piaciuto sedermi ad un tavolo con un Presidente come Luca Gallo, che ha riportato entusiasmo a Reggio ed ha fatto investimenti importanti.
Il Puggioni 2.0? Tornerai a giocare o sceglierai altri percorsi, come quello che può offrirti la laurea in giurisprudenza?
Ad oggi ho preso il patentino di allenatore base ed ho seguito un master come direttore sportivo. Potrei anche tornare ad indossare i guantoni, ma solo se ne valesse la pena, se arrivasse una chiamata dove il rispetto e la dignità professionale vengono prima di tutto.
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