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La rubrica dedicata agli ex amaranto, messisi in luce durante il week end calcistico. Questa settumana, debutto per il tecnico di Collepardo e ritorno per uno dei ‘figli del Sant’Agata’.
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GIANLUCA ATZORI
Nato a Collepardo (Frosinone) il 6 marzo del 1971
Ruolo: allenatore
La carriera in riva allo Stretto- Arriva a Reggio Calabria nell’estate del 2010, per risollevare un ambiente depresso, dopo i pessimi risultati delle ultime 2 stagioni. A differenza dell’annata precedente, la Reggina stavolta parte a fari spenti, con il solo obiettivo di riportare entusiasmo tra la gente. La missione riesce appieno, iniziando con una strepitosa serie utile, che dalla 5^ all’11^ giornata porta gli amaranto a conquistare 17 punti su 21 disponibili. Nonostante il girone di ritorno viva all’insegna di alti e bassi, a fine anno la compagine dello Stretto centra il 6° posto, guadagnandosi l’accesso ai play-off promozione. La prima semifinale col Novara termina 0-0, ma proprio quel giorno la Reggina centra il traguardo prefissatosi: a sostenere la Reggina di Atzori infatti, ci sono più di 21.000 persone. Il sogno chiamato serie A svanisce nel recupero della gara di ritorno, al termine di una delle serate più sfortunate del calcio reggino, ma quel gruppo, partito in estate tra perplessità e mugugni, verrà sempre ricordato con grande affetto e riconoscenza. Gianluca Atzori saluta la Calabria, per andare alla Sampdoria: numeri alla mano, nel ‘dopo Mazzarri’ è stato l’allenatore ad aver ottenuto i migliori risultati sulla panchina amaranto.
La copertina: Spezia-Ascoli 4-3. Dopo l’amaro esonero sulla sponda blucerchiata di Genova (l’esperienza si è conclusa dopo 5 mesi, a causa della sconfitta casalinga col Vicenza), Atzori torna sulla scena proprio in Liguria, per sostituire Serena alla guida dell’ambizioso Spezia. Dopo il ko casalingo con il Verona ed il pareggio di Brescia, quella contro i marchigiani è una prova da non fallire assolutamente, pena l’accantonamento del sogno playoff. Le speranze stanno per andare in frantumi, visto che al 2′ della ripresa, complici le sbandate difensive degli spezzini, l’Ascoli è in vantaggio addirittura per 0-3. La rete di Antenucci, giunta al 54′, sembra utile solo per rendere meno pesante il ko, ma da lì a poco entrano prima Sansovini, bomber dei liguri tenuto inizialmente in panchina, e poi Pichlmann, per uno Spezia che nel finale schiera addirittura 4 punte. Proprio Sansovini, riscrive la storia di una partita ormai chiusa, con una irresistibile tripletta nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Una rimonta pazzesca, di quelle che raramente si vedono nei campi di calcio: Atzori ed i suoi ragazzi, possono continuare a sognare…
SIMONE MISSIROLI
Nato a Reggio Calabria il 23 maggio 1986.
Ruolo: centrocampista.
La carriera in riva allo Stretto-Figlio d’arte cresciuto al Sant’Agata, entra nel circuito della prima squadra a soli 18 anni. Sotto la gestione Mazzarri, nel 2005-2006 arrivano anche i primi due gol in serie A, anche se entrambe le marcature, contro Sampdoria e Treviso, non basteranno ad evitare la sconfitta. Nel 2006-2007, fa parte del gruppo che conquista la storica salvezza a dispetto di undici punti di penalità . La presenza da titolare al San Siro di Milano, il 19 novembre 2006, dimostra quanto Mazzarri lo stimi: in casa dell’Inter, la Reggina pur perdendo gioca una signora partita, e solo il palo nega la rete a ‘Missile’. Nel 2007-2008, il processo di crescita continua con Renzo Ulivieri, il quale lo prova anche in una zona pià arretrata rispetto alle sue iniziali caratteristiche (“Questo ragazzo ha i mezzi per diventare un campione”, dirà a più riprese l’esperto tecnico). Nell’estate del 2008, la prima ‘separazione’, che lo porta a trasferirsi in prestito al Treviso. Torna in riva allo Stretto nel 2009-2010, con gli amaranto appena retrocessi in B. E l’inizio di un autentico boom, che lo vede andare a segno ben 7 volte: quel ragazzino alto e magro, ormai sta diventando un uomo, capace di conquistarsi finalmente il posto da titolare e di segnalarsi come una delle pochissime note liete di una stagione fallimentare. Nel 2010-2011, parte addirittura con la fascia da capitano al braccio: che sia al centro del campo o sulla trequarti, ‘Missile’ sforna in continuazione prestazioni di assoluta qualità ed assist vincenti, uniti a qualche gol pesante (quello col Portogruaro, regala il successo ai ragazzi di Atzori a pochi minut dal termine). A Gennaio del 2011, lascia di nuovo Reggio per tornare in serie A, con destinazione Cagliari: Cellino lo preleva in prestito, ma nonostante le 16 presenze in rossoblù, decide a sorpresa di non esercitare il diritto di riscatto. Nell’estate del 2011 dunque, riecco Missiroli alla Reggina. Altri sei mesi giocati su livelli stellari, che gli valgono altri 7 gol, in sole 19 partite: un autentico lusso per la serie B, tanto da convincere l’ambizioso Sassuolo a sborsare una cifra vicina ai 3 miliioni di euro, per portarlo in neroverde. In totale, con la maglia amaranto ha collezionato 152 presenze, segnando 21 reti.
La copertina: Pro Vercelli-Sassuolo 1-3. Ennesima prestazione mostruosa, ennesima dimostrazione di quanto Simone Missiroli sia specato in serie B. Non entra nel tabellino dei marcatori, ma è lui l’assoluto ‘cervello’ dei neroverdi di Di Franceesco, come dimostrano le decine di passaggi illuminanti, che lo portano ad essere cercato in continuazione dai compagni di reparto. Il capolavoro, ‘Missile’ lo firma poco prima dell’intervallo, con una sventagliata geniale che taglia completamente la difesa piemontese, e consente a Troianiello di insaccare da due passi la palla dell’1-2. Una vera e propria pennellata da artista, che fa decisamente passare in secondo piano l’imprecisione della ripresa, quando fallisce un’occasionissima a due passi da Valentini. La capolista se ne va…
fer.iel.-reggionelpallone.it
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