L’A.S.D. Val Gallico, per la verità dei fatti a tutela della propria immagine ed in difesa dei propri tesserati, attraverso il presente, intende chiarire alcune questioni poste in essere nel comunicato emanato dalla società Condofuri 2009 e pubblicato in data 5 Febbraio u.s..
Relativamente alla questione del rigore non concesso, di cui citiamo testualmente:
“è stata anche scattata la foto, dalla quale si evince il palese errore arbitrale. La stessa pubblicata sul loro profilo Facebook alla foto numero 60”
ricordiamo, appunto, che le foto rappresentano solo ed esclusivamente un “fermo immagine” e nulla più, e che la “Foto 60” può essere valutata anche al contrario di come si è voluta far intendere.
Rammentiamo, inoltre, che le foto non costituiscono alcuna prova salvo quelle che documentano fatti di “reati penalmente perseguibili” sui quali solo la magistratura può disporre in merito;
riteniamo, evidentemente, che non sia questo il caso.
In riferimento alle seguenti affermazioni sul comportamento di due nostri calciatori:
“è stato tenuto un comportamento provocatorio da parte del calciatore Cartisano Walter e, al contempo, un atteggiamento minaccioso tenuto dal calciatore Pacilli Gianni”
riteniamo siano decisamente “gratuite” e fuori luogo.
L’A.S.D. Val Gallico non ha mai avuto alcun dubbio sui valori calcistici e soprattutto civili dei Sigg. Cartisano e Pacilli, i quali tengono a precisare che si riservano il diritto di intraprendere azioni nelle opportune sedi preposte.
La nostra società si è proposta allo scenario calcistico con l’intento morale di offrire un modello sano di interpretare il calcio, attraverso il comportamento dei propri calciatori, basato sul rispetto nei confronti degli avversari e degli addetti ai lavori, sia in campo che fuori, censurando ogni qualsivoglia comportamento dannoso, provocatorio o violento.
Relativamente a quanto scritto sull’operato di codesto Ufficio Stampa, in materia di “Deontologia Professionale”, ricordiamo che:
“Il dovere più pregnante del giornalista e caposaldo del diritto di cronaca è il dovere di verità, considerato sia dalla L. n. 69/1963 che dalla stessa Carta dei Doveri quale “obbligo inderogabile”. Gli organi di informazione sono l’anello di congiunzione tra il fatto e la collettività. Essi consentono alla collettività l’esercizio di quella sovranità che secondo l’art. 1 Cost. “appartiene al popolo”. Un’informazione che occulta o distorce la realtà dei fatti impedisce alla collettività un consapevole esercizio della sovranità”
esattamente quello che è stato riportato nell’articolo menzionato della gara di andata, relativamente alle contestazioni poste in essere dall’allenatore e dai dirigenti del Condofuri 2009, durante l’intervallo, a carico del direttore di gara Sig. Mallamaci.
Vero è, che il Giudice Sportivo ha ritenuto opportuno emettere un provvedimento disciplinare a carico dell’allenatore Sig. Brancati Demetrio, con la squalifica dal 25/10/2012 al 06/12/2012 con le motivazioni di cui al Comunicato n. 18 del 25/10/2012 – Delegazione Provinciale Reggio Calabria.
Pertanto, il giudizio espresso sempre dalla società Condofuri 2009, sull’addetto alla comunicazione della scrivente:
“ha pesantemente accusato con un suo articolo, evidenziandolo finanche in grassetto, l’ operato dell’ arbitro, dovuto, a suo avviso, a probabili nostre frastornate contestazioni durante l’intervallo dell’ incontro”
è gravemente infondato e le valutazioni sull’episodio dell’espulsione del portiere Scopelliti sono solo ed esclusivamente frutto di “Interpretazione Giornalistica” in riferimento ai fatti.
Un bel gesto di “Lealtà Sportiva”, invece, sarebbe stato quello di segnalare al direttore di gara che l’intervento del portiere Scopelliti era avvenuto regolarmente dentro l’area di rigore, così come ammesso da due dirigenti del Condofuri 2009, posti proprio dietro la porta, e da alcuni calciatori del medesimo club.
Siamo certi e convinti, che le vittorie meritate si conquistano sul campo perché frutto di sano agonismo e valori tecnici.
Siamo rammaricati di talune affermazioni, che con il calcio, i nostri ideali e le nostre ambizioni non hanno nulla a che vedere, perché intaccano il meticoloso lavoro sinora portato avanti dai sacrifici di una giovane società e un gruppo affiatato.
A.S.D.Val Gallico-Ufficio Stampa
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