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La Reggina strappa un pareggio al Silvio Piola di Vercelli, fornendo una prestaqzione dai due volti: attenta e coriacea nel controllo della gara, mediocre nell’impostazione offensiva.
Schieramenti Tattici- Braghin schiera la sua squadra con il 4-4-2 con gli esordi di Borghese ed Abate come centrali di difesa, e Cristiano ed Erpen come esterni di centrocampo. In avanti, Iemmello e Tiribocchi. Dionigi ripropone il 3-5-2 , con gli stessi interpreti dell’ultima esibizione amichevole, integrati da Colucci in posizione di play. Negli ultimi 16 metri, Di Michele duetta con Campagnacci.
Primo Tempo- La gara inizia bene per gli amaranto, che sfruttano la buona disposizione tattica attaccando i piemontesi con giocate geometriche che partono dai piedi di Colucci per gli inserimenti da sinistra di Rizzato, ,e proseguono verso Campagnacci e Di Michele, abili nel creare pericoli alla difesa di casa . Molti gli angoli, ma poche le conclusioni. Nelle retrovie, gli uomini di Dionigi sfruttano l’attenzione del trio difensivo, che contiene benissimo le verticalizzazione verso Tiribocchi. Proprio l’attaccante locale, staziona sul lato destro presidiato da Adejo, e riparte dal versante di sinistra, nel quale Erpen si accentra continuamente. In questo frangente, Rizzato e Barillà hanno gioco facile su Modolo, attaccandolo con efficacia. La sostituzione di Lucioni (causa infortunio)con Di Bari, non sconvolge l’assetto tattico della Reggina, anche se gli amaranto cominciano a disunirsi ed a subire la pressione degli avversari, che cominciano a trovare spazi con Erpen che prova a dettare i tempi e le soluzioni offensive.l finale di tempo è tutto dei padroni di casa, che insidiano Baiocco avanzando il baricentro del gioco.
Secondo Tempo- Si riparte con gli stessi ventidue, ma è ancora la Pro Vercelli a fare la partita, costringendo Rizzato e compagni ad indietreggiare. Braghin sposta Tiribocchi sul versante presidiato da Di Bari, mentre Erpen continua a costruire gioco dalla fascia di competenza, trovando pochi argini. Dionigi opta per la freschezza di Fischnaller al posto di Campagnacci, non snaturando il modulo: il tentativo di far salire la squadra fallisce, visto che la Reggina si disunisce ulterormente. Nei bianch, entra De Silvestro per Iemmello: la velocità del neo-entrato, crea ulteriori apprensioni. Il centrocampo reggino non riesce a filtrare nè tantomeno a ripartire (Colucci è il più lucido, ma Barillà ed Armellino non l’assistono, rallentando il gioco e favorendo le ripartenze avversarie) e per salvare il pari ci vuole tutta la bravura di Baiocco, strepitoso nel dire di no a Tiribocchi nella più importante palla gol del match. L’inzerzia dellaa sfida rimane a favore dei piemontesi, e neanche il terzo cambio di Dionigi (Comi al posto di Di Michele) riesce a dare la scossa. Braghin capisce le difficoltà della Reggina, e con gli ingressi di Germano per Cristiano e di De Paula per un esausto Erpen, tenta fino all’ultimo di vincere la partita, anche se due ghiotte occasioni capitano anche alla compagine dello Stretto, con Rizzato e Fischnaller.
Considerazioni Finali- La fase iniziale dell’incontro sembrava propedeutica per un prosieguo incoraggiante, ma,alla fine, nonostante gli innesti di Colucci e Di Michele, il campo ha riproposto una Reggina incompiuta. L’ottima tenuta e l’abilità dei difensori, ha compensato qualche lacuna di troppo, evidenziata soprattutto a centrocampo, dove la palla veniva giocata con troppa fretta e poco costrutto. L’operato della società nel mercato di riparazione è stato più che valido, ma l’impressione è che manchi ancora qualcosa, se davvero si vuole arrivare ad una salvezza tranquilla…
Sandro De Raco-RNP
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