Giorni di vacanza per Ivo Iaconi. Nonostante questo, con il consueto grabo, l’ex tecnico amaranto s’è concesso ad un’analisi a bocce ferme della sua esperienza sullo Stretto.
Mister, ai nastri di partenza una rosa giudicata da tutti gli addetti ai lavori da promozione, e invece solo bocconi amari e 3 allenatori che hanno raccolto una media punti simile, come se lo spiega?
Credo che le difficoltà maggiori siano state quelle di uno scarso adattamento alla categoria, dovuto magari alla disabitudine di alcuni elementi. Il tasso tecnico era indiscutibile, ma la squadra si è portata dietro questo fardello per tutta la stagione, e così i 3 allenatori, chi più chi meno, hanno raccolto risultati simili.
Un problema dovuto più alla squadra in generale, o a qualche “big” che avrebbe dovuto trascinare gli altri e invece ha toppato clamorosamente?
Secondo me è stata una difficoltà di squadra, generale. La rosa aveva valori tecnici e morali, e la capacità di fare un altro campionato, ma bisogna ammettere che nulla,o quasi, ha funzionato.
Anche se può essere fuorviante gettare la croce su un solo reparto, nella sua esperienza in amaranto dove ha trovato le maggiori difficoltà la squadra ad esprimersi?
Sicuramente l’assetto difensivo. Con questo non voglio dare la colpa ai difensori, ma ragiono in termini di squadra. Dinanzi ad una buona capacità di gioco, di padronanza del campo e una discreta finalizzazione, abbiamo certamente subito troppi gol, è il mio rammarico principale.
Ci sono amaranto pronti per la serie A?
Paradossalmente, questa squadra ha più giocatori da serie A che da serie B, sono tanti quelli che ben figurerebbero nella massima serie.
Un nome su tutti?
Dovendo fare un nome dico Brienza, del resto l’ha già dimostrato in passato.
La Reggina è in fase di ricostruzione; lei punterebbe maggiormente su giocatori di categoria, o sul vivaio e semi-sconosciuti provenienti dalle categorie inferiori?
La Reggina ha un ottimo vivaio, all’altezza della situazione, già l’anno scorso parecchi elementi giovani si sono fatti notare per le proprie capacità. Dopo di che bisognerà aver imparato la lezione di quest’anno, renderla utile per il futuro andando a completare la rosa con giocatori di categoria, che sappiano calarsi perfettamente nella mentalità della serie B.
Lei ha dimostrato a Frosinone, e soprattutto ad Ascoli, di saper mettere in campo squadre che bene hanno retto l’impatto con una stagione lunga, logorante e fisica come quella della serie cadetta. A quali elementi bisogna prestare maggiore attenzione, per non farsi trascinare nelle parti basse?
La difficoltà principale nell’affrontare un campionato di serie B è proprio la lunghezza sfiancante, al quale bisogna prepararsi mentalmente e fisicamente. Si deve trovare una costanza di squadra, che permetta di dare, partita dopo partita, se non sempre il meglio quantomeno un buon livello di prestazione. E ancora di più che fisicamente, è sul piano mentale che si affrontano le maggiori difficoltà.
Ultima domanda, mister Iaconi, sul suo futuro: è vero di un suo possibile approdo al Modena?
C’è qualcosa, non posso negarlo, ma ancora niente di definito.
Pasquale Romano
Reggionelpallone.it
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