Trentanove anni e non sentirli. Salvatore Rappocciolo, “bomber senza età ” del calcio dilettantistico reggino, fa un bilancio della stagione conclusa col Catona ed affronta anche l’argomento relativo al suo futuro…
I NOMI NON BASTANO-E’ inutile negarlo, per come sono andate le cose rimangono un forte rammarico ed una grande delusione. Sicuramente eravamo una squadra importante a livello di nomi, ma i nomi a volte non bastano, specie nel calcio di oggi, dove la tecnica è stata sostituita alla corsa ed alla condizione atletica. Per vincere i campionati ci vogliono tante componenti che devono andare nel verso giusto, è stato sempre così dalla serie A alla Terza Categoria: abbiamo commesso degli errori, potevamo fare molto, molto di più. Complimenti a chi ha vinto il campionato, ma sono convinto che non eravamo assolutamente inferiori a nessuno. Ripeto, per vincere bisogna che tutto vada per il verso giusto, a cominciare dal lavoro settimanale…
IL GOL NON HA ETA’-A giugno soffierò le 39 candeline, ma dentro ho ancora l’entusiasmo di un ragazzino e credo di aver dimostrato che posso dare ancora tanto, come dimostra la classifica dei marcatori, che mi ha visto arrivare secondo e perdere il titolo di capocannoniere solo all’ultima giornata. Dopo aver concluso l’esperienza con il San Giorgio, avevo tre offerte da società di Promozione, ma non mi va di giocare per ottenere una salvezza: voglio divertirmi e vincere, o quantomeno provarci fino all’ultimo.
INCONTRO DECISIVO-Mi dovrei incontrare con il Catona a breve, come ho detto prima voglio partecipare ad un progetto che sia competitivo, solido e vincente. Ho vinto col San Giorgio, ho vinto col Ravagnese e sarei contento di poter dare il mio contributo a portare anche il Catona in Prima Categoria, ma i matrimoni si fanno in due. Vedremo cosa mi prospetterà la società , quali programmi e quali basi ci sono per il prossimo campionato. Solo dopo aver verificato quanto detto, prenderò la mia decisione.
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