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Il pensiero dei protagonisti, al termine dell’amichevole del Granillo.
Davide Dionigi (allenatore Reggina)- “Sono soddisfatto. Mi interessava vedere il lavoro tattico che abbiamo fatto, soprattutto nei movimenti di un 3-5-2 diverso rispetto a quello visto prima della sosta. Alla fine, tra i volti nuovi c’era solo Di Michele, e devo dire che sono abbastanza contento dei ragazzi. La sentenza? Non l’ho accolta bene. Speravo in qualcosa di più, ma certamente è meglio di niente. D’Alessandro? Doveva contenere più che spingere: il Sion ha giocatori che hanno disputato la Champions e sicuramente importanti. Da quello che sapevo avevano degli esterni molto rapidi che potevano crearci problemi ed è stato questo il motivo della mia scelta. Di Michele? Conosciamo il suo valore. Ha giocato due palloni, realizzando un gol. Si è lavorato molto per favorire il suo gioco, all’attacco della profondità. David non è al top della condizione, ma mi fa ben sperare: corso tanto, è vero, ma è anche vero che per lui si trattava di un ritorno al Granillo e senza dubbio avrà influito, in positivo, anche l’entusiasmo.
Bombagi? Ha la possibilità di giocare davanti alla difesa perché può dare quantità e qualità. Se dovesse arrivare Colucci, si contenderanno quel ruolo. Il suo problema è stato secondo me la poca continuità avuta a Piacenza, ma senza dubbio con l’arrivo di calciatori più esperti, sia lui che gli alti potranno crescere in maniera significativa. Un’esperienza che ci voleva, anche a livello di spogliatoio. Finora i ragazzi hanno fatto bene, lo ripeto, e forse meritavamo almeno 3 punti in più che ci avrebbero fatto chiudere l’anno solare, più vicini alla zona play-off piuttosto che a quella play-out”.
Victor Munoz (allenatore Sion)- “La differenza rispetto a mercoledì? Nessuna. Tutte le partite hanno una storia a sé. Volevamo vincere ma abbiamo trovato una Reggina molto motivata e determinata, che ha sfruttato bene il contropiede. Ci abbiamo messo intensità ma non è bastato, ed in ogni caso è un test importante per noi, al fine di capire le nostre debolezze. Gli avversari sono calati fisicamente nel secondo tempo, pur riuscendo a segnare i gol che hanno deciso la partita, ma soprattutto nel primo tempo hanno giocato davvero bene. Della mia squadra ho visto cose interessanti, dal momento che abbiamo giocato in una maniera differente, per via dello schieramento della Reggina. Stanchezza? E’ normale, visto che ci stiamo allenando due volte al giorno. In Svizzera c’è un calcio importante e di alta qualità, , ma non paragonabile comunque a quelli di Italia, Spagna e Inghilterra”.
Fabrizio Cantarella –reggionelpallone.it–
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