La vittoria di ieri, al fotofinish, contro la “bestia nera” Cavese è di quelle che possono dare una svolta alla stagione. Nel punto più basso (tecnicamente parlando) della gestione Gallo ecco la luce in fondo al tunnel. Roba da thriller. Perchè il calcio, con le sue storie, ha ispirato pellicole cinematografiche uniche nel loro genere.
Un po’ come la favola di Antonio Martiniello. Giunto in riva allo Stretto nell’indifferenza generale, l’attaccante classe ’96 ha sempre lavorato con dedizione e caparbietà . Un calciatore un po’ grezzo, nelle movenze così come nei gesti tecnici. C’è tempo per affinare. Ma il lavoro paga. E’ un concetto ben fisso nella sua testa. Da ultima scelta a uomo della provvidenza. Il gol siglato ieri può “salvare” la stagione amaranto.
Già a Rieti si era avvertita la veemenza con cui l’ex Olbia aveva approcciato alla gara, creando in soli dieci giri di lancette più di quanto fatto dai suoi stessi compagni nell’arco de 170 minuti precedenti lontani dal Granillo. Il pubblico ha apprezzato. E ne ha chiesto l’utilizzo a gran voce. Uno spezzone di partita con la Sicula, poi arriva la trasferta di Cava. Dolci ricordi, in un “Simonetta Lamberti” che lo ha consacrato re dei bomber nel girone I del massimo campionato dilettantistico. Come in un film: il cerchio, alla fine, si chiude. E’ il minuto 87, Cevoli lancia in campo Martiniello in luogo di Zibert. Partita attendista. Anche un punto farebbe morale. Strambelli getta in mezzo uno degli ultimi palloni della gara. Silvestri manca l’intervento, Martiniello no. Un gol da opportunista, attaccante vero. Il primo tra i professionisti. Proprio in quello stadio. Alla sua ex squadra. E’ il giusto riconoscimento per chi ci ha sempre creduto e continua a farlo. Per la fame che ha. Per l’impegno che mette. Un gol che ha un peso particolare. Perchè in campo vorremmo vedere un po’ tutti undici Martiniello…
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