Come un’orchestra a teatro. La Reggina di mister Drago, in una domenica d’altri tempi, ha sciolinato gioco e divertito, tornando ad un successo che mancava da cinque turni. Fondamentale è stato l’approccio all’incontro degli amaranto, che hanno dominato l’avversario in lungo e in largo. Mentalmente, tatticamente, tecnicamente e (soprattutto) atleticamente. Quella andata in scena ieri potrebbe rappresentare la gara della svolta. La continuità è l’ingrediente segreto per staccare un biglietto per la post-season.
Il sistema a rombo proposto da Massimo Drago si è rivelato efficace, esaltando al meglio le caratteristiche dei tre d’attacco. E se a rubare la scena ci hanno pensato Bellomo e Strambelli (una perla il terzo gol), non passa certo in secondo piano la sontuosa prestazione di Andrea De Falco. Geometrie e non solo: il centrocampo amaranto potrebbe aver trovato (finalmente) il proprio assetto. Il dinamismo e la generosità offerti ieri dal “battagliero” Zibert e da un ritrovato Marino hanno sottratto il regista amaranto a compiti prettamente difensivi. Ed ecco che sale in cattedra l’ex Benevento, pronto a dettare i tempi, alzare i ritmi e cambiare spesso fronte di gioco.
In una domenica in cui tutto ha funzionato, non si può che guardare con rinnovato ottimismo al futuro. Battere il Catania, alla vigilia, sembrava tutto fuorché semplice. Il risultato, a ben vedere, non è mai stato in discussione. La Reggina è sempre stata padrona del campo, spinta da un pubblico di un’altra categoria e da un atteggiamento da squadra “matura”. Il risultato è lo specchio fedele dei valori visti in campo. La strada che porta alla risalita è tracciata.
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