Attaccante, difensore, capitano, responsabile del settore giovanile, direttore sportivo. In due sole parole, bandiera amaranto. Simone Giacchetta, ai microfoni del collega Nuccio Zuccalà , applaude il nuovo corso della Reggina, e nonostante le difficoltà attuali, invita l’ambiente a guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
Di seguito, le dichiarazioni di Giacchetta così come riportate nell’edizione odierna de La Gazzetta del Sud.
TEMPO AL TEMPO…Credo che questa squadra abbia le carte in regola per arrivare ai playoff e anche alla B. Quando si hanno quei calciatori tutto è possibile e tutto può accadere. L’attuale momento? Bisogna capire che è una squadra rifatta a gennaio, per cui certe discrasie sono normali. Trovare subito l’amalgama non è possibile. O quantomeno è raro.
LA REGGINA DI JACK…Noi allora siamo andati in B in due anni. La squadra era stata costruita da Enzo Ferrari. Si fecero i playoff e fummo eliminati dalla Juve Stabia. Poi, con Zoratti, si tagliò il traguardo. Non c’erano nomi di grifo, ma era una vera squadra. Se ben ricordo c’era anche chi ironizzava. Era un gruppo, e fu B.
BISOGNA CREDERCI-Il girone C della terza serie è agonisticamente il più duro. Sul piano tecnico rispetto a quello centrale e a quello del nord è decisamente meno forte. Qui Entella e Pordenone hanno fatto il vuoto perchè fanno un calcio superiore alla categoria che è già di ottima qualità . Li è diverso. Juve Stabia in bilico con Trapani e Catania alle calcagna e pronte a superarla. Ecco perché una squadra come la Reggina ai playoff potrebbe riservare piacevoli sorprese.
QUEL PESANTE FARDELLO...L’entusiasmo che si è ricreato secondo me contribuirà tantissimo a dare la carica alla squadra che ora più che mai va incoraggiata. In fondo si tratta di ragazzi che stanno assieme da qualche settimana. E ci si ricordi che influisce anche la condizione fisica e magari i metodi diversi per arrivare alla stessa. Certi obiettivi si raggiungono con il concorso di tante situazioni favorevoli. Che alla Reggina sono venute meno per via della pesante penalizzazione. Senza, la Reggina sarebbe quinta o sesta. Da quanto vedo sono state fatte cose egregie. C’è quanto basta per avere la sicurezza di un presente e di un futuro ricco di cose buone.Sono contento anche per tanti ritorni importanti e perché si vuole centrare un obiettivo con forza e determinazione.
IL SOGNO NON E’ PIU’ PROIBITO-Non vedo presunzioni ma giusti atteggiamenti di chi vuole emergere, allontanarsi dalla mediocrità e portare la Reggina ai posti che le competono. In un momento di crisi che coinvolge l’aspetto tecnico ma anche e soprattutto quello economico, la Reggina si ritrova con la possibilità di realizzare un sogno che adesso non è più proibito. Invito all’ottimismo anche i tifosi amaranto più reticenti. Può accadere anche che quest’anno si aprano le porte della B. Con il lavoro che la società sta facendo e anche con le eventuali correzioni in corso d’opera, questa Reggina ha le carte in regola per tornare nel calcio che conta.
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