Una partita da non fallire, forse l’ultima vera chiamata per la Reggina, contro l’ultima della classe. In casa della Paganese agli amaranto non potrà (e non dovrà ) sfuggire il successo, per tentare di rimettere in carreggiata una stagione che rischia di portare ad un clamoroso nulla di fatto, qualora il treno dei playoff sfuggisse di mano.
Avversaria la Paganese ultima in classifica. Penultima solo per l’esclusione, e prima ancora per l’enorme penalizzazione, del Matera; a conti fatti, senza penalità e con i lucani ancora in gioco, i campani sarebbero comunque il fanalino di coda del girone meridionale. I numeri parlano chiaro: una sola vittoria in 27 partite, lo scorso 30 dicembre a Rende; per il resto sono 8 i pareggi, due dei quali giunti proprio nelle ultime due uscite contro Bisceglie e Sicula Leonzio, e ben 18 sconfitte. Sono 27 i gol segnati, ben 62 invece quelli subiti, per una media di oltre due a partita.
La gara di andata al “Granillo” vide la Reggina vincere dopo aver esercitato una supremazia sterile e monotona, senza brillare e trovando solo a dieci minuti dal termine il guizzo vincente con Conson sugli sviluppi di un corner. Una brutta prestazione condita però con i tre punti. Così come allora, agli amaranto servono molto più i tre punti che non la prestazione; tuttavia contro la Paganese, la Reggina costruita per essere ambiziosa e non aver paura di nessuno, non potrà (e non dovrà ) limitarsi ad ottenere i tre punti. Si attendono segnali concreti di crescita, fermo restando che la vittoria sarà l’obiettivo primario.
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