Per comprendere il motivo per il quale Massimo Drago sia un profilo gradito ed apprezzato in giro per l’Italia basta gettare lo sguardo sul curriculum del tecnico crotonese. Benchè la sua esperienza tra i professionisti non abbia lunghi trascorsi, Drago è riuscito ad imporre le proprie idee attraverso la valorizzazione dei giovani.
Dodici gol e sette assist in trentanove presenze con il Crotone. L’exploit di Federico Bernardeschi (non è un caso) arrivò con Drago in sella alla panchina dei pitagorici. Oggi l’ala di proprietà della Juventus è anche una delle colonne portanti della Nazionale di Mancini. La lista, però, di calciatori che oggi si sono attestati su alti livelli è lunghissima. Da Camillo Ciano (30 reti e 19 assist in 108 presenze con il Crotone), che poi portò con successo anche nella sua esperienza a Cesena, passando per Lorenzo Crisetig e Raffaele Maiello. E come dimenticare Danilo Cataldi, Jacopo Dezi e Gian Marco Ferrari.
E’ nell’esperienza in Romagna però (Cesena), che Massimo Drago si fa conoscere. Sesto posto in classifica e la casacca bianconera si trasforma, nel giro di qualche mese, in un trampolino di lancio per molti giovani. In porta c’è Alfred Gomis, adesso in forza alla SPAL. Mattia Caldara è il perno della difesa di Massimo Drago. A centrocampo ecco le geometrie di Stefano Sensi e lo strapotere fisico di Franck Kessiè. Con Luca Valzania alle prime apparizioni tra i professionisti. In avanti, poi, ancora Camillo Ciano. A referto undici gol e nove passaggi vincenti in trentuno presenze.
Concetti chiari e feeling con i giovani, ecco Massimo Drago.
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