Voler ripetere con la Reggina quanto fatto a Cosenza qualche mese addietro. E’ questo l’obiettivo di Allan Baclet, 339 presenze e 74 reti in carriera, voglioso di (ri)conquistare la promozione in Serie B a distanza di qualche mese. Un contratto fino al 30 Giugno 2021 e tanta, tanta fiducia da parte della società amaranto per far si che il sogno si concretizzi anche con il suo contributo, risultato decisivo durante i play-off della scorsa stagione ai fini della vittoria dei silani.
Ad ennesima riprova di quanto il ds Taibi volesse portarlo a Reggio, il trasferimento di Baclet è arrivato attraverso un corrispettivo di 60 mila euro (più ulteriori 40 mila in caso di vittoria dei play-off), nonostante mancassero soli sei mesi alla fine del contratto che lo legava ai rossoblù. Dopo Doumbia, è il secondo francese a sbarcare in riva allo Stretto.
GLI INIZI IN FRANCIA – Nato a Lilla da padre del Guadalupa e madre francese, all’età di 15 anni inizia a giocare nelle giovanili del Lille (squadra militante in Ligue 1), dove cresce calcisticamente. Da Lille a Wasquehal, il passo è di poco più di una dozzina di chilometri, la distanza che lo porta nella squadra giovanile della città sopracitata.
”IL CRISTIANO RONALDO DELLA LEGA PRO” – La prima esperienza in Italia avviene tra le file del Russi, società emiliana allora in Serie D, nella quale trova i suoi primi gol (7) . Nell’estate 2005, a 19 anni, viene acquistato dall’Arezzo (allenato all’epoca da Antonio Conte), che lo spedisce a farsi le ossa in Serie C tra Gela e Juve Stabia, dove milita per due stagioni. In quel di Castellammare, in panchina trova un certo Ezio Capuano, inizialmente scettico circa il calciatore francese. Non trova spazio all’interno dell’organico, prima di ”sfruttare” un infortunio di Castaldo. Capuano dunque gli dà una chance e lui, prontamente, la sfrutta al meglio, incantando il tecnico salernitano che qualche tempo più tardi dichiarerà: “Baclet è un giocatore che ho valorizzato e creato io”. Lo stesso Capuano, nel post-gara di un’amichevole tra Casertana e Juve Stabia giocatasi al ”Pinto” di Caserta, definirà l’attaccante il Cristiano Ronaldo della Lega Pro.
LA A COL LECCE E LA CADUTA… – Tornato dalla Juve Stabia, l’Arezzo gli dà un’opportunità che coglie alla grande. Segna 11 gol in 26 partite, finendo nel taccuino dei ds di mezza Italia. Alla fine sceglie Lecce, squadra con la quale vince il campionato di Serie B sotto la guida dell’ex Reggina De Canio. In Puglia si sente a casa, conosce la sua futura moglie e segna ben 4 reti nella gara di Coppa Italia contro il Vico Equense. Secondo il club salentino, però, non è pronto per la Serie A e, nell’estate 2010, si trasferisce al Vicenza, per poi passare al Frosinone a Gennaio. Proprio in terra Ciociara si fa male al crociato anteriore del ginocchio destro, motivo per il quale viene operato a Villa Stuart, tornando, successivamente, in Veneto. In seguito, verranno le esperienze fallimentari di Novara e Caserta (dove per un breve periodo ritrova Capuano). E’ questo il periodo più brutto della sua carriera, visto che totalizza solo 5 gol in 4 anni (2010/14).
LA RINASCITA – Dopo aver vestito anche la maglia della Pro Patria, a 29 anni è il Martina Franca a dargli la chance che gli consente di rilanciarsi. In Puglia trova continuità e gol. Dodici per l’esattezza. Niente male, dopo diverse stagioni in naftalina. E’ proprio la grande stagione con i biancoazzurri che gli vale la chiamata del Cosenza, squadra con la quale gioca per due stagioni e mezzo.
EROE DEI PLAY-OFF –Solo tre reti nella regular season, ben cinque nei play-off: è stato questo il bottino realizzativo di Baclet durante la scorsa stagione a Cosenza. Andato a segno contro Sicula Leonzio, Sambenedettese (2), Sudtirol e Siena (in finale), l’attaccante francese diventa un idolo dei tifosi cosentini, i quali gli dedicarono anche un coro che, ad inizio campionato, pareva più sarcastico che di incitamento. “Baclet…lo hanno visto col Mojito, col Mojito a Piazzafè” (Piazzafè sta per Piazza Fera, tra le più frequentate della città silana). Lo stesso coro, diventa un “felice tormentone” quando i lupi danno l’assalto alla serie cadetta, impazzando sia tra le strade cosentine che al ”San Vito-Gigi Marulla”. Il legame instauratosi tra il classe ’86 ed i tifosi rossoblù, viene certificato lo scorso 20 gennaio: Baclet gioca titolare contro l’Ascoli, in quella che di fatto sarà la sua ultima partita col Cosenza, ed i supporters della Tribuna B lo salutano con una coreografia.
IL “PALLINO” DI TAIBI – Un nome ben evidenziato nella lista degli obiettivi di Massimo Taibi. Il ds amaranto, infatti, è riuscito a portare in riva allo Stretto un calciatore che lo aveva quasi stregato già prima dei playoff, quando però le possibilità economiche e le ambizioni del club non erano abbastanza da spingere il francese ad accettare. Doppia soddisfazione dunque, per il ds, il quale, approfittando del “ciclone Gallo” è riuscito a portare alla Reggina un giocatore importante e da lui molto stimato.
I PRECEDENTI CON LA REGGINA – Affronta per la prima volta gli amaranto il 27 Ottobre 2009 con la maglia del Lecce, vincendo per 3-2 al “Via del Mare” e realizzando anche una doppietta. Nella gara di ritorno, al “Granillo”, i salentini battono ancora i calabresi (2-4), ma questa volta l’attaccante non incide più di tanto. Nella stagione 2010/11, gioca al Granillo con la maglia del Vicenza: Baclet realizza una rete, ma alla fine vincono gli amaranto (3-2). Con la maglia del Cosenza, invece, ha affrontato per la prima volta la Reggina nel Settembre 2016 (0-0), tornando al “Granillo” a distanza di sei anni. La sua ultima apparizione a Reggio risale al 3 Ottobre 2017 (quando il Cosenza sbancò il “Granillo” grazie ad una rete di Mendicino), mentre il suo ultimo precedente con la Reggina è datato 19 Febbraio 2018 (1-1 al “San Vito”).
Da Lille a Reggio Calabria. Gol e mojito. Ecco Baclet, subito in gol con la maglia amaranto a Monopoli: se il buongiorno si vede dal mattino…
Antonio Calafiore
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