La Reggina torna a casa, nel giorno del suo compleanno. Sarebbe il classico e giusto epilogo di una favola, il cosiddetto ‘happy ending’. La realtà invece è che non si tratta della fine di una favola, bensì dell’inizio, i primi paragrafi di una nuova, avvincente ed entusiasmante avventura.
Nel giorno del suo 105° compleanno, appena ventiquattro ore dopo la firma del closing, i cancelli del Centro Sportivo Sant’Agata si sono riaperti per accogliere i calciatori della Reggina per il primo allenamento nella struttura che molti ci invidiano in Italia e in Europa, fucina di tanti protagonisti del calcio italiano degli ultimi trent’anni, prima in amaranto, poi con altre maglie anche prestigiose, finanche quella della Nazionale.
Ripercorrere il viale alberato che costeggia i campi d’allenamento con il rombo del torrente Sant’Agata a far da sottofondo musicale alle indicazioni di mister Cevoli, con l’Etna innevato come pennellata scenografica ad impreziosire il tutto; per un istante ti fa tornare con la mente indietro nel tempo, ad altri momenti e altre emozioni, ma sempre intense, forti, travolgenti, vissute proprio lì, a stretto contatto con quella maglia e i protagonisti che la indossano. A centinaia si sono avvicendati su quei campi, nomi su nomi, alcuni più indelebili di altri, ma tutti compresi nella grande favola che da oggi avvia un nuovo grande capitolo, ripartendo dal ritorno a casa.
Perché, come diceva anche Dorothy nel “Mago di Oz” di Frank Baum, nessun posto è bello come casa mia…
Bentornata a casa, Reggina…
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