Un groppo in gola. Nel bilancio di metà stagione, un posto speciale lo merita anche Emanuele Belardi. Anch’esso inserito nel progetto “rinascita dell’anima amaranto”, Belardi non ci ha pensato un attimo a tornare in quella che ormai è diventata la sua città . D’altronde, lo aveva già fatto da calciatore, nel gennaio del 2015, insieme al “fratello acquisito” Bruno Cirillo, per provare a raddrizzare una situazione disperata. Sul campo la missione era riuscita, quel gesto d’amore fece entrare l’ex portierone tra le assolute bandiere del calcio nostrano.
Tre anni dopo dunque, riecco Belardi. “Torno a lavorare per la squadra di cui sono tifoso, penserò giorno e notte a come contribuire al rilancio della Reggina“. Fu questa, una delle prime dichiarazioni di Emanuele, fresco di nomina a responsabile del settore giovanile. Anche da parte sua un messaggio forte, chiaro, deciso. Anche in questo caso, dalle parole si è passati ai fatti. Il gruppo allestito personalmente da Belardi (che tra gli altri vedeva la presenza di un’altra figura a cui il popolo amaranto rimarrà sempre legato, ovvero Tonino Martino) ha portato risultati eccellenti. Berretti, Under 17 ed Under 15: i baby amaranto sono sempre stati nei primi posti, nonostante le enormi difficoltà di questi mesi si siano irrimediabilmente riversate anche nel settore giovanile.
Già , le enormi difficoltà . Anche questa volta, il cammino di Emanuele con questi colori, ha dovuto fare i conti con problematiche extra-campo. Se uno come lui, profondamente innamorato della maglia amaranto, ha scelto la via delle dimissioni, rinunciando ad un triennale da poco firmato, vuol dire che davvero, in quel momento, non esistevano altre alternative. Su questo, non abbiamo il minimo dubbio. E siamo pronti a scommettere che si sia trattato delle scelta più dolorosa possibile.
Il rammarico è grande, così come è grande la convinzione che la Reggina abbia perso una risorsa importantissima. Se è vero come è vero che qualsiasi progetto non può prescindere da un lavoro fatto sui giovani, ci auguriamo che Belardi possa essere richiamato, per proseguire l’ottimo cammino intrapreso. In fondo, non è mai troppo tardi per fare ritorno a casa.
f.i.
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