La carta d’identità recita ventuno anni. Avere un impatto così prorompente sul match ne suggerirebbe giusto qualcuno in più. Edoardo Tassi è il penultimo arrivo in ordine di tempo nel corso dell’ultimo giorno di mercato. Giunto in sordina in riva allo Stretto, all’ombra di Piergiuseppe Maritato ed Alessio Viola, si è ricucito uno spazio importante. Fino a diventare il capocannoniere di questa squadra assieme a Sandomenico.
Quando chiamato in causa, il centravanti scuola Ascoli, benchè schierato nel ruolo a lui più congeniale, ha dato quasi sempre risposte positive. La doppietta con il Rende è il punto più alto della sua ancora breve parentesi amaranto. Ieri, però, il numero 19 ha rischiato di ripetersi.
Il gol del pari è da attaccante navigato. Lancio dalla linea della metà campo di Solini e stop direzionato. Quanto basta per apparecchiare un tiro forte e sotto la traversa. Quasi a scaricare tutta la rabbia e la tensione accumulata tra panchina e campo. Il suo ingresso ha dato peso e soluzioni in più all’attacco amaranto.
I movimenti sono quelli da bomber di razza pura. Ne è l’emblema l’occasione al minuto ottantotto. Sandomenico, dopo uno svarione difensivo, si ritrova a tu per tu con Charse. Il pallonetto non sembra essere una scelta azzeccatissima. Tant’è che l’estremo difensore si oppone, ma il primo ad arrivare sul pallone è proprio Tassi. In equilibrio precario, l’attaccante non riesce a trovare la porta. Il concetto, però, è chiaro. La punta deve essere lì, sempre.
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