E’ un luna park il Granillo. La giostra delle emozioni premia la Reggina al termine di un match pazzo, con il Rieti padrone assoluto del campo per settanta minuti e meritatamente in vantaggio di due reti, poi Cevoli cambia tutto e la Reggine rimonta incredibilmente, gioendo all’ultimo secondo grazie al mancino di Ungaro.
La doccia fredda
Una Reggina inguardabile nel primo tempo e ad inizio ripresa, incapace di creare una minima idea di gioco, presi letteralmente a pallonate dai laziali che segnano cinque gol (tre dei quali annullati).
Pronti via e la Reggina va sotto: dormita colossale della difesa amaranto, il solito Solini si lascia fregare da Gondo, e lo mette giù in area. È rigore (dubbio, perchè il fallo sembra iniziare fuori) che il giovane attaccante scuola Fiorentina realizza per il vantaggio del Rieti.
 Sfilacciata e senza mordente,  il Rieti è padrone assoluto del campo. A senso unico il primo tempo del Granillo, un continuo tiro al bersaglio della formazione ospite nei confronti della porta difesa da Confente: due gol annullati alla compagine di Cheu (sul primo restano forti i dubbi), e una uscita “a tutto corpo” del portiere amaranto a negare il raddoppio. La prima occasione della formazione di Cevoli arriva al 40’ sugli sviluppi di un corner quando Redolfi colpisce sporco di testa e spalla ma Soares Dabo sulla linea riesce a salvare i suoi.
I due volti della ripresa
L’inizio della ripresa è, se possibile, peggio della prima frazione: Vasileiou con un coast to coast prolungato, favorito da un rimpallo, si presenta solo davanti a Confente ma spedisce alto. E’ solo l’anteprima del raddoppio che arriva con Cericola, pescato solo sull’out destro dell’area amaranto che con un preciso destro colpisce. Sembra l’inizio della fine…
Ma proprio quando dalla Curva inizia la contestazione a calciatori, tecnico e società , la Reggina si accende improvvisamente: Cevoli cambia tutto (confermando, in parte, le errate scelte iniziali) inserendo tutto l’arsenale offensivo disponibile e ribaltando ogni schema Sandomenico trova l’imbucata e infila Chastre. Il gol intimorisce il Rieti che sbanda e prende il pareggio nel giro di tre minuti. Salandria, appena entrato, serve lungo Tassi, bravissimo a prendere posizione sul diretto marcatore e a sparare in porta il gol del 2 a 2.  E’ tutta una nuova partita, con la Reggina che ci crede ed il Rieti in chiara difficoltà , messo alle corde. Sandomenico salta tutti gli avversari e serve un pallone d’oro per Viola che, dal dischetto del rigore, cicca il possibile vantaggio.
Il numero nove amaranto ci riprova dalla distanza con un sinistro potentissimo che si stampa, violento, sulla traversa, lasciando l’urlo strozzato allo stadio.
L’urlo del Granillo
In completa trance agonistica la formazione di Cevoli mette alle corde il Rieti confinandolo nella propria area: è un assedio. Sandomenico lanciato in porta cerca il colpo a scavalcare il portiere in uscita disperata, ma non ci riesce, sulla respinta Tassi spedisce alto tentando un deviazione volante a porta vuota. Ed ancora Ungaro, ben servito da Kirwan, calcia debole tra le braccia del portiere ospite: Venti minuti di fuoco, quelli finali, per la formazione amaranto che crede al miracolo. L’ultima azione, spinta dal Granillo, è quella decisiva. Calcio d’angolo con tutti gli amaranto a cercare la rete, Viola è volenteroso e appoggia per Ungaro, il cui mancino velenoso si infila proprio nell’angolo lontano. Nel tripudio amaranto , l’arbitro fischia la fine. La gioia amaranto accantona momentaneamente ogni ulteriore analisi sulla prima parte di gara e sulle scelte di Cevoli.
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