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La rubrica dedicata agli ex amaranto, messisi in luce nel week end calcistico. Questa settimana, il debutto dell’esterno destro ed il ritorno dell’ex fantasista.
GIANDOMENICO MESTO
Nato a Monopoli (Bari) il 25 maggio del 1982
Ruolo: esterno destro
La carriera in riva allo Stretto- Cresciuto al Sant’Agata, comincia a mettersi in mostra già a 17 anni, collezionando anche 1 presenze nella squadra che, nel 98/99, porta per la prima volta Reggio Calabria in serie A. Dopo due stagioni passate a ‘farsi le ossa’ con Cremonese e Fermana, ritorna alla base nel 200/2003, cominciando ad assaporare la serie A grazie a Gigi De Canio. E’ l’inizio del vero e proprio ‘boom’, che vede l’esterno pugliese diventare, stagione dopo stagione, un perno inamovibile dello scacchiere amaranto. Reggio diventa la sua seconda casa, l’amaranto una seconda pelle. Nel frattempo, arrivano anche le chiamate in Nazionale: il 2004 è un anno magico, che lo porta a mettere in bacheca la vittoria del campionato europeo under 21, ed una medaglia di bronzo alle olimpiadi. Nel 2006/2007, insieme a Modesto, asfalta le corsie laterali di qualsiasi campo, risultando tra i protagonisti principali dell’indimenticabile Reggina di Mazzarri, capace di salvarsi a dispetto di 11 punti di penaliazzione. Proprio al termine di quella straordinaria cavalcata, lascia la Calabria con destinazione Udine: al suo attivo, 138 presenze ed 1 gol (realizzato sul campo del Palermo nel 2004/2005, a 2 giornate dal termine).
La copertina: Genoa-Napoli 2-4. Voluto questa estate proprio da Walter Mazzarri, trova la terza presenza in azzurro sul campo del Genoa, squadra con la quale aveva disputato le ultime 4 stagioni. Subentrato al 5′ della ripresa a Campagnaro, Mesto si rivela un’arma letale, trovando la rete dell’ 1-1 a soli 4 minuti dal suo ingresso: serpentina in area sul passaggio di Insigne, e palla scaraventata alle spalle di un incerto Frey. Una rete da fantasista puro, seguita dalla ‘non esultanza’, in segno di rispetto verso gli ex tifosi. Il calcio, si sa, in certe occasioni non può tenere conto dei sentimenti: ed allora, a 5 minuti dalla fine, Giandomenico Mesto veste anche i panni dell’uomo assist, mettendo sulla testa di Hamsik uno splendio traversone che vale il 2-3. Il Napoli rimonta e vince, mentre maestro Mazzarri ringrazia uno dei suoi discepoli preferiti…
FRANCESCO COZZA
Nato a Cariati (Cosenza) il 14 gennaio del 1974
Ruolo: allenatore
La carriera in riva allo Stretto- Oltre 230 presenze, 48 reti. Numeri che si commetano da soli, per una delle bandiere del calcio nostrano. Capitano, fantasista, goleador: Ciccio Cozza rappresenta un pezzo di storia della maglia amaranto, con la quale, tra partenze e ritorni, ha disputato 9 campionati, ottenendo 2 promozioni in A. La sua firma, spesso e volentieri, è finita sulle pagine più belle della Reggina. Chiusa la carriera a Salerno, lo scorso anno è tornato a ‘casa Sant’Agata’, come collaboratore dello staff tecnico di Atzori; quest’estate l’approdo a Catanzaro, per la prima avventura da allenatore.
La copertina: Perugia-Catanzaro 2-4. “Cozza? Non è e non sarà mai in discussione“. Parole e musica del presidente Cosentino, che anche la scorsa settimana, a dispetto di 4 ko consecutivi e del penultimo posto in classifica, aveva ribadito la totale fiducia nel tecnico della promozione. Sul campo dell’ambizioso Perugia, ‘mister Cozza’ ripaga come meglio non potrebbe gli attestati di stima del suo Presidente. Via i moduli ultraoffensivi, e spazio ad un centrocampo a cinque, che su un campo zuppo di pioggia e fango, ribatte colpo su colpo alle iniziative umbre. Le aquile tornano a lottare, e vincono la battaglia del Renato Curi(alla fine, si conteranno 7 ammoniti e 3 espulsi) proprio negli ultimi 8 minuti, quando sembrava che gli avversari, una volta trovato il 2-2, stessero per condanarle ad un’altra sconfitta. Un autentico colpo di coda, proprio quando tutto stava diventando maledettamente difficile….
fer.iel.-Reggionelpallone.it
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