Il ritorno a casa della Reggina è stato propizio, la squadra amaranto ha potuto salutare i propri tifosi con i tre punti, esultando insieme a loro sotto la Curva Sud a fine partita, come da tradizione.
Di certo giocare al “Granillo” porta bene agli amaranto, che paradossalmente, delle tre partite stagionali disputate sul proprio terreno di gioco, non hanno vinto quella nella quale si erano espressi meglio. Reggina-Vibonese, il debutto dello scorso agosto in Coppa Italia di C, uno 0-0 frutto più dell’imprecisione sotto porta che non di un reale equilibrio; era una Reggina grintosa, che correva e creava, piena di entusiasmo e voglia di andare lontano.
Due soltanto le partite di campionato giocate a Reggio, a distanza di sette settimane l’una dall’altra, entrambe vinte per 1-0, con un guizzo di Sandomenico contro il Bisceglie e con la rete di prepotenza di Conson sabato contro la Paganese. Due partite, due vittorie di misura, sei punti in classifica, nessun gol al passivo: in questo senso il “Granillo” si è trasformato in talismano. Il gioco e l’identità sono però ancora lontani dal top, ma in questi casi, si sa, contano i punti, e quelli per fortuna sono arrivati.
La squadra di Cevoli avrà adesso due settimane per preparare la trasferta di Catania; si dice che le vittorie aiutano in molti sensi e chissà che il gol del capitano, l’atmosfera ritrovata del “Granillo” e l’affetto e il supporto mostrato dal pubblico dal 1′ al 90′ e anche oltre, consentano agli amaranto di ritrovare serenità e che si possa finalmente accendere quella scintilla da lungo tempo spenta.
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