In un gruppo di lavoro vige il motto: “Tutti utili, nessuno indispensabile“. Un concetto ascrivibile anche all’ambito sportivo, dove l’unione dovrebbe essere il motore che spinge verso il risultato. Il dato oggettivo e che siamo portati a commentare, però, va in controtendenza rispetto a quanto scritto. Perchè con Urban Zibert fuori dall’undici iniziale, la Reggina fatica.
Una vittoria, risalente ad un mese fa, nell’unico match disputato al Granillo dagli amaranto nel campionato in corso, quello contro il Bisceglie. Poi tre sconfitte. Nell’ordine Trapani, Monopoli e Virtus Francavilla. In mezzo ci mettiamo le due uniche gare in cui il centrocampista sloveno è stato scelto dal primo minuto, Siracusa e Potenza. Risultato? Uno a zero agli aretusei e pari in inferiorità numerica al Viviani.Â
Ammesso e non concesso che la rosa della Reggina è talmente profonda da poter sopperire alle defezioni con calciatori (quasi) di pari livello, l’apporto di Zibert nell’equilibrio tattico del 4-3-3 è linfa vitale. Ieri se n’è avuta la riprova. Il centrocampo, zona nevralgica e dove spesso si vince la partita, è stata terra di conquista per la Folorunsho e compagni.
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