Un colpo di risolutivo al 94′ da parte di un difensore: è così che la Palmese ha conquistato la prima vittoria del campionato battendo in extremis l’Igea Virtus grazie alla rete di Domenico Brunetti, centrale di difesa che nella sua carriera ha anche indossato la maglia della Reggina.
Nonostante la giovane età (classe ’95), Brunetti è uno degli elementi con maggior esperienza a disposizione di mister Franceschini; il difensore neroverde è intervenuto ai microfoni di RNP: “Quasi non ci credevamo più, mancava pochissimo alla fine ma ci abbiamo provato lo stesso; segnare il gol della vittoria all’ultimo respiro è stato bellissimo, una liberazione per tutti noi. Sono arrivato a Palmi da una decina di giorni e anche se sono ancora giovane, in rosa sono tra i più grandi; questo non mi carica di responsabilità ma quasi, mi piace lavorare con i compagni più giovani e nel mio piccolo poter dare loro una mano. Dal primo giorno ho visto in tutti quanti una grande voglia di migliorare, sono arrivato alla Palmese fiducioso, contattato da mister Franceschini che mi ha convinto a sposare questo progetto. Io ho giocato due partite su tre, per il momento siamo la miglior difesa del campionato, ancora senza gol al passivo, oltre ad essere imbattuti; stiamo facendo bene, proveremo a proseguire su questa strada.”
A Brunetti abbiamo chiesto di raccontarci, tra emozioni e sensazioni, il suo gol-partita all’ultimo istante: “C’era un calcio piazzato in nostro favore e sono salito per tentare l’ultimo assalto; il pallone respinto è finito tra i piedi Colica, ma era una palla ‘sporca’ e ho cercato di intuire da che parte avrebbe potuto dirigersi. La mia decisione è stata corretta, mi sono lanciato in scivolata sul secondo palo deviando il pallone e cogliendo di sorpresa il portiere. Da quel momento c’è stata solo una gioia immensa, sono andato di corsa verso la panchina ad abbracciare i compagni, sulle loro facce c’era l’incredulità . Il nostro merito è stato di non fermarci mai e di non darci per vinti, anche dopo aver sbagliato il rigore; quando l’Igea è rimasta con l’uomo in meno, il mister ha cambiato modulo osando di più e passando al 4-3-3, dimostrando di essere il primo a credere nelle nostre possibilità di vittoria. Non so quanti spettatori ci fossero, forse settecento, ma sembravano molti di più e non hanno smesso mai di sostenerci; sono stati davvero fantastici, a fine partita ci hanno aspettato fuori dagli spogliatoi per dimostrarci ancora di più la loro vicinanza. Sanno bene la difficoltà del momento ed è per questo che non mancano mai di far sentire la loro presenza.”
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