E’ l’attaccante che tutti vorrebbero avere: bravo con la testa e con i piedi, utile tatticamente ed avvezzo al sacrificio. Nel suo curriculum “qualche gol” lo ha anche fatto, ma agli occhi dei più attenti saranno balzati sicuramente i tanti chilometri percorsi durante la gara con il Bisceglie.
Piergiuseppe Maritato, l’u0mo ovunque di questa Reggina: dall’area di rigore avversaria fino alla propria tre quarti. Ripeti il tragitto per una ventina di volte. Risultato? La fase difensiva degli amaranto parte sempre da lui, così come chiesto espressamente dal suo tecnico. Ineccepibile il concetto espresso, che ci riporta all’estremizzazione di centravanti generoso: il “Cavani napoletano” per intenderci. Ed in quegli anni a sedere sulla panchina partenopea c’era una vecchia conoscenza del calcio reggino, che da queste parti ha ottenuto giusto una salvezza partendo da -11.
Purtroppo, però, c’è il rovescio della medaglia (a prova di smentita, ci auguriamo presto): l’ex prima punta del Vicenza paga dazio sotto porta. La lucidità viene meno quando ci si muove così tanto e le occasioni non sono poi così tante. Vogliamo credere che se il suo raggio d’azione venisse ridotto di qualche metro, a beneficiarne potrebbe essere il tabellino dei marcatori amaranto. Intanto ci godiamo il Maritato di sabato scorso, l’uomo ovunque…
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