Nei primissimi giorni della settimana si è materializzato l’avvicendamento sulla panchina della Villese Academy. Via il dimissionario Nino Chirico, al quale va comunque dato il merito di aver conquistato una salvezza quasi insperata nella passata stagione, è stato chiamato a sostituirlo Massimo Scevola.Â
Scherzo del destino (o per dirla meglio, del calendario) il prossimo avversario dei neroverdi sarà l’ex squadra del neo-tecnico, l’Archi. “Andremo ad incrociare una squadra che porto nel cuore – dichiara ai microfoni di RNP – Il calcio, però, è un’altra cosa. Ringrazio la società nella persona del presidente Tripodi che, attraverso i suoi sacrifici, ci ha permesso di vivere momenti davvero unici”.
Il presente, però, si chiama Villese: “Ho trovato un ambiente sano. C’è tanto da lavorare, alla luce del fatto che si è partiti in evidente ritardo. Mister Scevola non ha la bacchetta magica, ma assicura serietà e professionalità nel campo. La rosa è composta da molti ragazzi, tecnicamente validi, unitamente a qualche giocatore esperto come Bellè e Cosoleto. Cercheremo di arrivare a dicembre in una posizione di classifica tale da permettere alla società di intervenire sul mercato, altrimenti sarò io il primo a non chiedere rinforzi”.
Nove gol subiti e zero fatti non sono un bel biglietto da visita… “E’ difficile fare una disamina su quelle che sono state partite in cui io non ero presente. Sono qui da martedì, ho cercato di lasciare intendere, in questo breve periodo, come vorrei che i miei ragazzi si esprimessero in campo. Un concetto fondamentale, per quel che mi riguarda, è non prenderle, che per darle c’è sempre tempo. Importerò qualche modifica dal punto di vista tattico, ma non voglio svelare nulla (ride, ndr)”.
La questione Santoro, infine, potrebbe essere giunta ad una svolta: “La società Villesse Academy ha avuto in concessione la struttura. Si attendono solo le ultime documentazioni e poi tornerà ad essere a tutti gli effetti la casa di questi colori. E’ una conquista per la città , la dirigenza e soprattutto i ragazzi”. Â
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