Mentre il Roccella prosegue la preparazione agli ordini di mister Giampà in vista del suo quinto campionato di Serie D consecutivo, ai microfoni di RNP è intervenuto il presidente degli amaranto, Maurizio Misiti.
“A livello societario siamo molto indaffarati, stiamo lavorando sodo e ci stiamo rinnovando perché vogliamo programmare un futuro a lunga scadenza; – ha affermato Misiti ai nostri microfoni – per la nuova stagione puntiamo a disputare un campionato decente nel quale non si debba soffrire fino alla fine per ottenere la salvezza. Ancora non siamo completi ma abbiamo il tempo per preparare al meglio la squadra, la società si sta adoperando per rafforzare il gruppo e presto ci saranno importanti novità in entrata. Abbiamo scelto di puntare tutto su mister Giampà il quale ha tutta la nostra fiducia, soprattutto dopo i risultati della scorsa stagione; con lui ci sarà per almeno sette undicesimi la stessa squadra che nell’ultima parte del campionato ha fatto miracoli, consentendo al Roccella di salvarsi senza passare dai playout. Avremo quindi un’ottima base per l’organico, nel quale verranno inseriti buoni rinforzi; ciò che desideriamo è fare ancora meglio della passata stagione.”
Con il presidente Misiti abbiamo anche parlato delle altre protagoniste di un campionato che rischia di iniziare con enorme ritardo rispetto al previsto: “Ho seguito poco il mercato delle altre squadre poiché ho avuto molti impegni, ma so che la Cittanovese ha fatto diversi movimenti, acquisti interessanti che possono fruttare ottimi risultati. Le squadre campane sono sempre molto attive, in particolare la Nocerina ha fatto un gran bel lavoro. Il giudizio estivo però è relativo, lo sviluppo del lavoro fatto in questo mesi comincia a vedersi tra settembre e ottobre, solo allora si potrà iniziare a capire chi ha fatto meglio in estate. Il campionato rischia di partire in ritardo, ed in effetti a questo punto dovremmo avere già i calendari ed invece devono ancora diramare quelli di B e C. Si è creata una situazione di caos enorme nel calcio italiano, soprattutto in categorie come la C e la D, dove ci sono da spendere bei soldi per poter sopravvivere anno dopo anno; la federazione deve capire che c’è bisogno di una mano, ma soprattutto vanno cambiate le regole, a cominciare da quelle riguardanti i settori giovanili. In Serie A e Serie B si vedono pochi giovani italiani, le squadre preferiscono pescare all’estero; occorre cambiare le regole per far sì che la Serie D divenga un vero e proprio bacino dal quale i giovani devono partire per le serie superiori. Ne trarremmo tutti vantaggio, società , calciatori e lo stesso sistema calcio italiano.”
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