Casa dolce casa. Emanuele Belardi e la Reggina, una storia d’amore che non conosce la parola fine. Il figliol prodigo, è pronto ad una nuova sfida: diverso il ruolo, uguali il carisma ed il senso d’appartenenza…
LA SQUADRA DEL CUORE-Ogni due-tre anni ci ripresentiamo (dice sorridendo ai giornalisti presenti, ndr), vi vedo tutti presenti e questa è una bella cosa. Ringrazio la Reggina per questa opportunità , e ringrazio voi perché in questo periodo di tempo avete scritto su di me e sul mio ruolo, ed ho letto tante belle cose, vuol dire che insieme qualcosa di bello l’abbiamo fatto. Per me inizia una nuova sfida, una nuova avventura, e la vivo già come ossessione: da venti giorni lavoro giorno e notte per poter trovare quegli uomini che vanno al di sopra dell’aspetto tecnico e tattico. Non è facile lavorare nella squadra per la quale tifi, perché sei legato a doppio filo e questo va al di sopra rispetto ad essere dirigente di qualunque squadra. Però questa cosa mi inorgoglisce, sono strafelice e lavoro per mettere tutte le persone giuste al posto giusto, cercando di fare meno errori possibili.
A BREVE LO STAFF-Siamo già a buon punto, il quadro l’ho quasi completato e nella prima settimana di luglio presenteremo tutto lo staff del settore giovanile. Quest’anno aggiungeremo anche la figura del nutrizionista. Stiamo allestendo un settore giovanile formato da uomini importanti, che devo ringraziare, perché quando ci siamo confrontati l’ultima cosa che mi hanno chiesto è stata l’aspetto economico: hanno passione, voglia e credono in quello che gli sta prospettando la società . Ci sarà un solo ex giocatore della Reggina, e rappresenterà un volto nuovo. E’ il primo anno che faccio questo lavoro, spero di onorare quella maglia che tutti amiamo, così come ho fatto da calciatore.
L’ULTIMO ANNO DA CALCIATORE…Ho avuto la fortuna di giocare in qualche squadra importante, ma la mia ultima stagione da calciatore a Reggio, a livello emotivo è stata la più significativa. E’ stato un anno traballante, tra mille problemi, e nonostante tutto siamo riusciti a raggiungere un obiettivo insperato. C’era bisogno di quelle persone che all’interno di uno spogliatoio potevano dare una mano in una situazione drammatica. Posso garantire che lavorare con i giovani oggi è fondamentale, perché senza un settore giovanile adeguato, le possibilità economiche sono pochissime non solo a Reggio, ma in tutta Italia. A meno che non arrivino i colossi da fuori, oggi sono pochissimi i pazzi che investono soldi nel calcio, ed è veramente complicato. Così com’è stato fondamentale in passato, quando io arrivai a Reggio, anche oggi è fondamentale formare dei giovani validi da portare in prima squadra.
LA PUNTA DEL DIAMANTE-Riguardo la mia scuola calcio, da qualche settimana non sono più neanche il Presidente, perché era una cosa che non potevo più fare. Partnership o collaborazioni? Se ci sarà qualche ragazzo valido lo porteremo e lo faremo vedere, perché no, ma la Reggina e la Scuola Calcio sono due discorsi separati, perché la correttezza e la chiarezza vengono prima di tutto. La prima squadra è la punta del diamante, ed i risultati della prima squadra portano serenità anche al settore giovanile: speriamo che insieme riusciremo a vivere questi stati emozionali.
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