Felice di poter lavorare con una figura del calibro di Emanuele Belardi, carico e determinato nel pensare alla Reggina che verrà . Alla presentazione del nuovo responsabile del settore giovanile amaranto e della campagna abbonamenti, Massimo Taibi si è presentato ai cronisti con l’esplosività e la carica di un fiume traboccante di entusiasmo.
Di seguito, tutti i passaggi relativi alle dichiarazioni del direttore sportivo del club dello Stretto…
IL GIOVANE VECCHIO…Sul rapporto tra me ed Emanuele Belardi potrei scrivere un libro. Quando la Reggina mi ha cercato e col Presidente abbiamo parlato di settore giovanile, la prima persona che mi è venuta in mente è stata Emanuele Belardi. Abbiamo giocato insieme per un paio d’anni, e lui era un “giovane vecchio”, a poco più di vent’anni aveva più personalità lui di tutto lo spogliatoio messo insieme. Ci siamo sempre sentiti in tutti questi anni, lui ha fatto un percorso importante con i giovani e ad Eboli ha costruito una scuola calcio parimenti importante. Vi posso assicurare che quando ci siamo sentiti ha voluto ascoltare il progetto con grande entusiasmo, e poi ha dato l’ok.
COME UNA FAMIGLIA-Manuele sa di calcio, con lui e con il mio collaboratore mi confronto su tutto: abbiamo creato una famiglia, il lavoro di equipe è fondamentale. Avere uno come Emanuele in società , significa dormire sonni tranquilli. Lo ringrazio per avere accettato, so che sarà una rottura di scatole (sorride, ndr) e so che mi massacrerà , ma è un piacere poter lavorare con un amico. Quando abbiamo giocato insieme, a volte era lui che mi aiutava, ed il carisma che abbiamo vogliamo trasferirlo in questa società . Sono sicuro che farà un gran lavoro.
MIX VINCENTE-Ha ragione il Presidente quando dice che in serie C esistono grandi difficoltà , ma vi posso assicurare che faremo una buona squadra, un mix di vecchi e giovani che darà l’anima per questa società e per questa maglia. Sono convinto al cento per cento che cercheremo di migliorare di molto rispetto a quanto fatto l’anno scorso: se non sarà così, sarò io il primo responsabile, ma ci metto la faccia su quello che dico e su quello che sto facendo, sulla disponibilità che ci stanno dando procuratori e giocatori.
IL CALORE DI REGGIO-Per essere protagonisti, non sempre bisogna spendere l’impossibile, si può fare anche con il giusto. Io non devo convincere nessuno, devo solo dire quello che penso: faremo una buonissima squadra e sono convinto che i nostri tifosi ci seguiranno, perché io ricordo i tifosi della Reggina ed a tutti i giocatori che sto contattando sto trasmettendo l’amore ed il calore di Reggio. A Milano, quando si fa il mercato, chi parla di Reggio parla di una realtà importante: bisogna far ritornare questo concetto con i fatti e con tanti sacrifici.
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