Nel segno di Alain Baclet. Il Cosenza si aggrappa ad uno dei suoi elementi più esperti e rappresentativi, per ribaltare la sconfitta dell’andata e superare il SudTirol proprio all’ultimo pallone. I luoi passano al 70′ con l’attaccante franco-ghanese, il quale si avventa sulla punizione a spiovere di Tutino e di testa manda alle spalle di Offredi. I supplementari sembrano alle porte, ma al 95′ è ancora Cosenza: sull’angolo di Mungo, Frascatore tocca “sporco” sulla pressione di Baclet, e finisce con l’insaccare alle spalle del proprio portiere. Finisce 2-0, per gli ospiti non c’è più tempo. I 18.000 del San Vito/Marulla impazziscono, lacrime in campo e sugli spalti: l’undici di Braglia, penultimo ad inizio campionato, andrà a Pescara a giocasi la B…
Insieme al Cosenza, alla finale dell’Adriatico ci va il Siena. Anche al Massimino lo scenario è da serie A, con 21.000 tifosi a spingere il Catania, sconfitto all’andata dalla Robur. Il “muro” catanese resta di sasso al 31′, quando Santini vanifica la gran parata di Pisseri su Marotta, portando avanti i bianconeri. Catania alle corde, ma non è finita: Curiale al 44′ pareggia con una inzuccata da due passi su cross di Barisic, Lodi completa la rimonta al 68′ su calcio di rigore.
Si va ai supplementari. Gli ospiti, già in 10 per il rosso diretto a Iachipino, finiscono addirittura in nove per la doppia ammonizione a Rondanini, ma gli etnei non ne approfittano. Ai rigori, la gioia è tutta senese: dopo che le squadre avevano sbagliato una volta a testa (parata di Pisseri sul penalty di Bulevardi, subito dopo Blondett calcia alle stelle), Marotta trasforma il quinto rigore per i bianconeri, mentre Mazzarani fa scendere la disperazione sul popolo rossazzurro, centrando la traversa. Il conto dagli undici metri è 3-4, per il Catania ennesima delusione di una stagione che sembrava potesse concludersi con il ritorno in cadetteria…
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