Nel cielo di Kiev il Real Madrid solleva per la tredicesima volta nella sua storia la Champions League, la terza consecutiva, la quarta negli ultimi cinque anni; contro il Liverpool, la squadra di Zidane vince 3-1, ma se il tanto atteso Cristiano Ronaldo non ha inciso, l’uomo-partita è stato, suo malgrado, il portiere dei Reds Karius, decisivo con errori gravissimi.
Il primo tempo è caratterizzato dagli infortuni di Salah e Carvajal, per entrambi il Mondiale è a rischio; in particolare l’uscita dal campo dell’egiziano pesa per la squadra di Klopp, fino a quel momento in controllo del match. A parte un gol annullato per offside a Benzema, nel primo tempo c’è poco da segnalare. La ripresa invece è di tutt’altra intensità . La gara si sblocca al 51′, quando Karius rinvia con le mani, non valutando bene il movimento di Benzema, il quale allunga una gamba e intercetta la sfera mandandola in rete; due minuti prima del gol, traversa del Real con un pallonetto di Isco. Al 55′ il Liverpool pareggia sugli sviluppi di un corner, con la sponda di Lovren e la deviazione vincente di Manè. Isco impegna Karius, poi viene sostituito con Bale; è il 61′ e al gallese bastano tre minuti per mettere il timbro sulla partita: cross di Marcelo, rovesciata dell’ex Tottenham e gol-capolavoro. I Reds reagiscono ma il palo ferma Manè; il Real sfiora la terza rete in almeno due circostanze, gol che si materializza all’83’, ancora con il prezioso aiuto di Karius, che sul tiro dalla lunga distanza ancora di Bale, si fa sfuggire la sfera, divenuta saponetta tra i suoi guanti, la quale finisce in porta.
Il Real Madrid gioisce, lacrime invece in casa Liverpool, in particolare per Salah e Karius.
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