Per la Campese domenica è arrivata una salvezza artigliata all’ultima chiamata, nel decisivo playout contro il Nova Sanf, un traguardo che a metà stagione appariva più come un’utopia a causa di un girone di andata difficoltoso e chiuso all’ultimo posto. Mister Santo Falcone ha saputo poi risollevare le sorti della sua squadra, con una rimonta che ha portato la compagine di Campo Calabro a giocare i playout.
Proprio mister Falcone è intervenuto ai microfoni di RNP, ed insieme a lui abbiamo parlato di questo traguardo raggiunto dalla Campese: “Per me è stata una bella avventura e un’esperienza positiva, probabilmente ancor di più perché sudata e travagliata; non nascondo però che l’avrei considerata una bella esperienza anche in caso di esito negativo, poiché dal punto di vista umano è stato certamente splendido vivere queste emozioni. Per noi sembrava una ‘mission impossible’ dopo il girone di andata chiuso con una manciata di punti; è stata una scommessa con me stesso provare a risollevare la squadra. Non conoscevo inizialmente il valore delle avversarie, ma era chiaro che, a parte qualcuna, il livello non fosse elevato; più che sulla tecnica, ho cercato di lavorare toccando le corde giuste sotto il profilo motivazionale, spingendo i ragazzi a vender cara la pelle ad ogni partita. Siamo riusciti a creare un bel gruppo unito, portando entusiasmo e coinvolgimento, le vere chiavi per la nostra risalita; riguardo il campo, ho solo cercato di fornire le dritte giuste, cose basilari che i ragazzi hanno assimilato e interpretato benissimo.”
Sulla preparazione per lo spareggio decisivo, mister Falcone ci tiene a chiarire alcuni aspetti: “Siamo arrivati a questa partita in una condizione atletica accettabile anche se non ottimale; per essere al meglio si deve lavorare per mesi e certamente non basta una settimana. Sul piano delle motivazioni, certe partite ne hanno a sufficienza e non serve caricarle ulteriormente; certe partite le vince chi sa affrontarle con calma e serenità , e magari con un po’ d’aiuto da parte della fortuna, che conta sempre. Avevamo il vantaggio di due risultati su tre e ne abbiamo approfittato in quanto loro erano costretti a sbilanciarsi, mentre la settimana prima era accaduta la stessa cosa a noi a Palmi: costretti a vincere, dopo aver rimontato un doppio svantaggio ci siamo sbilanciati e ci hanno puniti. Il mio futuro? Per adesso non ci penso, al momento mi sento saturo, vivo il calcio in modo emotivamente esagerato ed è dispendioso in termini di energie mentali; oltre al calcio devo pensare anche a famiglia e lavoro, quindi per adesso l’ho messo da parte, tornerò a pensarci più avanti, quando mi sarò ‘depurato’ dalle scorie di questa stagione.”
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