Situazione in casa Viola che si complica ulteriormente. E’stata infatti rinviata a stamattina, secondo quanto scritto dal collega Valerio Chinè quest’oggi sulle pagine della Gazzetta del Sud, la presentazione del ricorso della Viola al Collegio di Garanzia del Coni. In merito alla vicenda si è nuovamente espresso il patron Giancesare Muscolino, che rompe il silenzio dopo il comunicato del 18 aprile in cui aveva lasciato intendere di voler abbandonare. A parlare a nome dell’imprenditore gioiese ci pensano questa volta i suoi avvocati, Giuseppe Lo Presti e Francesco Creaco.
“Preliminarmente, corre l’obbligo di precisare che il nostro cliente per motivi di lavoro, non si occupa né della gestione della società , né dell’amministrazione della stessa- si legge sempre tra le pagine della Gazzetta del Sud-. E per tale motivo si è orientato, ormai da qualche anno, a nominare quale socio di maggioranza, ed in accordo con l’altro proprietario Josè Campisi, un Consiglio di Amministrazione che possa gestire la società . Nel contempo, il sig. Muscolino ha sempre sopportato il peso economico di un campionato dispendioso come quello di Serie A2.”
“E’ inutile precisare- continuano gli avvocati- che sovente lo stesso ha dovuto far fronte a tali impegni economici anche attingendo a risorse personali e delle sue aziende, senza mai lamentare lo scarso interesse che la squadra suscita in eventuali investitori e nelle istituzioni. L’unica colpa è quella di aver provveduto, anche in questa occasione, a repertire i fondi affinché la società potesse concludere un contratto di garanzia con idoneo istituto bancario. Sicché non sfuggirà che, contrariamente a quanto da voi sostenuto (in riferimento ai due gradi di giudizio FIP che hanno retrocesso la Viola),il sig. Muscolino non ha compiuto alcuna leggerezza, ma anzi è l’unica persona offesa di questo raggio.”
 Quindi concludono Lo Presti e Creaco: “Il sig. Muscolino ha intrapreso un percorso per avere un quadro chiaro della gestione ed amministrazione della società Viola, al fine anche di consentire, a chiunque ne abbia voglia e si senta vicino alla squadra, di poter essere coinvolto in un rinnovato progetto imprenditoriale e sportivo. In questo senso, vorremmo che emergesse che non vi è alcuna intenzione di abbandonare la squadra al proprio destino, ma eventualmente accompagnarla sino al reperimento di forze nuove che possano consentire un futuro privo di incertezze e quindi una progettazione sportiva che tutti ci auguriamo sia vincente.”Â
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