Reggio nel cuore, ma è presto per sbilanciarsi circa un ritorno di fiamma riguardante un amore mai tramontato. Massimo Taibi, candidato numero uno a ricoprire il ruolo di direttore sportivo per la stagione 2018/2019, è stato l’ospite odierno di Tutti Figli di Pianca, dopo aver presenziato, nella serata di ieri, allo show “Passa o tiempo e che fa”.
<E’ sempre un’emozione– ha dichiarato Taibi-, poter avere a che fare con la Reggina e vivere la città di Reggio. I due anni in amaranto li ho sempre portati nel cuore, anche se qualche delinquente si è permesso di provare a mettere in dubbio la mia dignità , soprattutto per quanto riguarda lo spareggio col Verona. Io non auguro il male a nessuno, ma spero che i pochi soggetti in questione possano provare, anche per un solo istante, tutta la rabbia che ho provato io in questi diciassette anni, affinché capiscano come ci si sente. Massimo Taibi è una persona perbene, pulita, che nella propria carriera si è sempre comportato onestamente e rispettosamente verso i colori indossati>.
Il futuro, potrebbe portare Taibi nuovamente in riva allo Stretto. <E’ presto per parlare di cosa potrebbe o non potrebbe succedere. Al momento di concreto non c’è niente. Di sicuro, ho parlato con i Praticò, apprezzando tantissimo la loro voglia di fare bene e la grandissima serietà . Sono rimasto favorevolmente colpito sia dai dirigenti che dalle persone. Oggi come oggi la gente che investe nel calcio è sempre meno, bisogna ripartire dalle idee e dai progetti>.
Sull’ipotetica trattativa, finita prima di cominciare. <Non voglio tirare in mezzo nessuno, ma a livello generale credo che i tifosi debbano pensare ai fatti e non fidarsi delle chiacchiere. Chi ha la possibilità di investire lo fa senza troppo fumo, e soprattutto senza cercare pubblicità sui vari giornali…>.
In studio si analizza il campionato attuale, e viene messo in risalto come la gente non abbia digerito i mesi di novembre e dicembre, nei quali la Reggina ha inanellato una serie di prove tra l’imbarazzante e l’impresentabile. “Mi dite che a Siracusa siamo stati battuti da un Akragas che è arrivato allo stadio a passaggi, e ha mangiato un panino prima della gara? Vi garantisco che se torno alla Reggina, a chi non dovesse lottare per questi colori il panino glielo farò ingoiare io, ma sarebbe un panino asciutto e fatto mangiare con la forza…Battute a parte, sono d’accordo con voi sul fatto che, per tornare grande, la Reggina non può prescindere dall’anima e dal legame verso i colori amaranto>.
Commenti