Se il girone d’andata della Lighthouse, concluso al secondo posto e un biglietto strappato per le final-eight di Coppa Italia, è stato sicuramente da incorniciare, è anche vero che quello di ritorno, prima della sua promozione ad head-coach, non è continuato sulla falsa riga del primo, con record poco invidiabile di 2 vittore e 7 sconfitte. Vista da assistante, quale è stata la causa secondo lei di questa lunga serie di sconfitte.
“Sapevamo che nel girone di ritorno sarebbe iniziato un altro campionato. Abbiamo commesso l’errore di adagiarci, non comprendendo che, in particolar modo in questa fase della stagione, le squadre danno quel qualcosa in più per raggiungere l’obiettivo per il quale stanno lottando. Le motivazioni in ogni sport sono fondamentali. I periodi negativi esistono e li abbiamo tutti, ma bisogna esser bravi a sapersi rialzare e noi stiamo lavorando per cercare di recuperare la forma fisica per queste ultime tre giornate.”
E direi che visti gli ultimi risultati state lavorando bene. Parliamo di Daniele Parente nella sua breve parentesi da head-coach. Subentra a coach Ducarello dopo la sconfitta interna contro Scafati e con lei Trapani ritrova anzitutto il feeling col PalaConad con due vittorie su due inflitte a Tortona ed Eurobasket Roma, e si arrende solo al PalaMoncada di Agrigento di misura per 64-62. La cura Parente sembra funzionare, con Trapani tornata da sola al settimo posto a quota 28 punti e con due punti di vantaggio sul terzetto di squadre appaiate all’ottavo posto. Quale è stata la medicina che coach Parente ha somministrato alla Lighthouse?
“Tatticamente non abbiamo cambiato molto perchè credevamo che il lavoro tecnico precedente non facesse una piega. Ho lavorato più che altro sull’aspetto psicologico dei giocatori e ovviamente sulla loro condizione fisica. La nostra è una squadra con un’identità ben precisa e che se gioca come sa può mettere in difficoltà chiunque.”
All’andata Trapani si impose al PalaConad per 88-74 contro una Viola scesa in campo solo nei dieci minuti finali, in pieno garbage time. Quella gara però cambiò la stagione delle due squadre con la Viola che trovò 5 vittorie consecutive e 1 sconfitta nelle successive sei e Trapani che, viceversa, proseguì il suo cammino con 1 vittoria seguita poi da ben 5 sconfitte consecutive. Se Trapani è dunque la squadra che nel girone di ritorno ha fatto forse più passi indietro rispetto alle altre, non riuscendo tra l’altro mai a vincere in trasferta nel 2018, al contrario Reggio è la squadra che più è migliorata in questa seconda parte di regular-season, dove è prima in classifica insieme a Scafati. In merito a questi dati che le ho appena elencato, che gara si aspetta domenica al PalaCalafiore e chi teme di più fra i ragazzi di coach Calvani ?Â
“Tutto vero, ma ci tengo a precisare che Reggio Calabria anche nel girone d’andata, dove la classifica non brillava come adesso, ha perso diverse partite per pochi punti. È un gruppo formato da professionisti e ben allenato da un grande coach come Marco Calvani. Per questo motivo ero sicuro di trovare Reggio Calabria fra le prime a questo punto della stagione, perché comunque non ha mai preso imbarcate e ha sempre dato filo da torcere a chiunque. Il loro processo di crescita era quasi ovvio per questi motivi e la loro sesta poltrona in classifica è più che meritata. Al Palacalafiore sono ancora più aggressivi e quindi domenica mi aspetto una Viola molto arrembante, riposata e con tanta voglia di dimostrare al proprio pubblico che nel proprio palazzo comandano loro. Temo in linea generale il collettivo del roster neroarancio, non sarebbe giusto citare solo gli americani perché davvero tutti come hanno dimostrato nelle ultime giornate possono far canestro in qualsiasi momento.”
Tre gare al termine di una stagione: Trapani è settima in classifica a quota 28 e forse, con la quota play-off quest’anno leggermente più bassa del solito, a voi basterà vincere anche solo una partita delle tre rimaste per centrare l’obiettivo. Quante possibilità ha, secondo lei, Trapani di centrare la post-season? Cosa si aspetta dalla sua squadra da un eventuale lotteria dei play-off in caso di qualificazione?
“Quest’anno, ancor più degli altri, c’è una classifica molto corta. La vittoria contro l’Eurobasket ci ha intanto dato l’aritmetica certezza di salvarci. Adesso viene il bello, con il destino che è nelle nostre mani. Noi abbiamo 3 potenziali scontri diretti in questo finale di stagione e la cosa positiva e che ci potrebbe avvantaggiare è che appunto tutto dipenderà da noi, senza sperare nei risultati degli altri. In caso di arrivo ai pla-yoff, se riusciremo ad accederci, con ogni probabilità occuperemo una posizione che va dal sesto all’ottavo posto. Ciò significa che andremmo quasi sicuramente ad incontrare squadre come Fortitudo, Trieste e Treviso che le ritengo di un’altra categoria. Sarà durissima, ma a quello penseremo quando e se ci arriveremo.”
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