Accade tutto nei primissimi minuti delle due frazioni di gioco: Curiale infila per due volte Cucchietti e relega la Reggina alla dodicesima sconfitta di questo campionato. A poco o nulla serve il gol di Laezza, gli amaranto escono meritatamente sconfitti dal Massimino.Â
GLI SCHIERAMENTI – Non mancano le sorprese tra le fila della Reggina, sebbene il modulo adottato resti sempre il 3-5-2. Mister Maurizi deve fare a meno di La Camera e Castiglia (non si è praticamente mai allenato in settimana per una botta, si accomoda in panchina), ecco dunque che torna a vestire una maglia da titolare, dopo più di tre mesi, Adriano Mezavilla. L’ex brasiliano si piazza sul centro sinistra, con il rientrante Fortunato che viene schierato nel ruolo a lui più congeniale, da play-basso. Lucarelli, di contro, recupera in extremis Biagianti e Mazzarani che trovano posto in mezzo al campo, in un reparto completato dall’ex Rizzo. Solo panchina per Porcino.
AVVIO DA INCUBO – La voglia di riscattare un periodo poco felice è la causa prima di una partenza così importante del Catania. E’ sempre la fascia di destra quella dove arrivano i maggiori pericoli per gli amaranto ed è da lì che nasce l’azione del gol. Passano solo tre minuti dal fischio d’inizio, quando Di Grazia riceve palla, si libera della marcatura di Hadzsiomanovic e mette in mezzo un cross teso e pericoloso: una deviazione, probabilmente di Pasqualoni, indirizza la palla sul palo, prima del tap-in vincente di Curiale. La Reggina ce l’avrebbe anche l’occasione per rispondere agli etnei, ma sul piazzato di Tulissi, Mezavilla impatta la sfera di testa, con poca precisione. Gli amaranto sono scolastici nelle scelte e spesso sbagliano sulle palle in uscita. E contro una squadra così esperta e valida ogni errore potrebbe costare caro. I padroni di casa, tuttavia, inspiegabilmente si spengono, abbassando il baricentro e lasciando spazio alle iniziative degli amaranto, incapaci di portare pericoli dalle parti di Pisseri.
CURIALE RADDOPPIA, LA REGGINA SI SVEGLIA TARDI – Il rientro dagli spogliatoi è una copia dell’avvio della prima frazione. La catena di destra non ci capisce granchè sullo scambio Manneh-Marchese, Hadziosmanovic e Laezza si fanno infilare con troppa facilità e per l’esterno gambiano è un gioco da ragazzi liberare Curiale, che a porta sguarnita non sbaglia. Incredibile come, anche a difesa schierata, la Reggina si riveli così fragile. Il gol subito suona come una sveglia per Maurizi. Dentro prima Sparacello per Tulissi, poi il centrocampo viene spazzato via con un triplo cambio stile videogioco: Condemi, Castiglia e Provenzano in luogo dei tre titolari. Cambia nella forma, poco nella sostanza: l’atteggiamento degli amaranto è remissivo. Curiale sfiora la tripletta, Di Grazia lo imita. Il risultato potrebbe assumere contorni ben più ampi, se non fosse che il Catania comprende la difficoltà dei calabresi nel costruire e si limita a gestire con personalità il vantaggio, senza affondare. La Reggina, però, al minuto 80 e un po’ a sorpresa, la riapre. Semenzato appoggia con il petto a Pisseri, la palla finisce in corner. Armeno batte su Bianchimano, la torre del numero 9 trova Laezza che la gira in porta: 2-1 quando mancano 10 minuti alla fine. Sparacello ha sul suo sinistro la palla del pari, ma colpisce in pieno l’estremo difensore rossoblù. Condemi racimola due ammonizioni nel giro di cinque minuti e l’arbitro lo spedisce sotto la doccia. La speranza di rimettere in piedi la partita si spegne con l’uscita dal campo del centrocampista amaranto, il Catania può gioire.
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