Alla ricerca dell’imprevidibilità smarrita. C’era una volta, giusto qualche settimana fa, un calciatore che, sebbene rispondesse a tutte le credenziali tattiche richieste dall’interpretazione del ruolo di mezz’ala intesa da mister Maurizi, era capace, in uno spazio temporale relativamente breve, di uscire fuori dagli schemi e, con una giocata, spostare gli equilibri del match. Inutile stare a compiangere la perdita, sicuramente importante, sul piano tecnico di Alberto De Francesco, ma mai come oggi a questa squadra manca un uomo che abbia nelle proprie corde l’abilità di determinare l’andamento di una gara.
Jacopo Fortunato sta svolgendo il ruolo di play basso al di sopra di ogni aspettativa, ma spesso le sue scelte in fase di impostazione si rivelano “scolastiche” e poco produttive. Certo è che da quando l’ex centrocampista Paganese è entrato, in pianta stabile, nell’undici titolare di mister Maurizi, ne ha giovato, e parecchio, la squadra in termini di “equilibrio tattico“. Quel ruolo, per il nostro modo di intendere il calcio, però, necessiterebbe di un uomo che in cabina di regia possa portare a fare il salto di qualità . Dunque cosa privilegiare: una migliore organizzazione difensiva o una propensione al tanto “sbandierato” calcio di comando? Le recenti prestazioni ci inducono a riflettere e non poco su quanto questa squadra necessiti di un uomo dalla visione “illuminante”.
In panchina scalpita Alessandro Provenzano, giunto in riva allo Stretto per sopperire alla partenza di De Francesco e dare al centrocampo amaranto un pizzico di talento in più. A dire il vero, però, l’ex Cuneo non è ancora stato impiegato dal primo minuto e sopratutto nel ruolo che gli ha permesso, nei suoi trascorsi, di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità . Abile interprete del ruolo di mezz’ala, inutile nascondere come quello di regista basso risponda più propriamente alle sue esigenze e, forse, a quelle della squadra. C’è, poi, un altro elemento pronto a scendere in campo per dar manforte alla zona nevralgica. Giovanni Giuffrida è forse quello che, per caratteristiche, meglio potrebbe disimpegnarsi da mediano. Ampia visione di gioco e buona propensione alla fase di rottura, mister Maurizi può, già dal prossimo impegno, attingere da due risorse differenti e che potrebbero, con uno schiocco di dita, cambiare volto alla compagine amaranto.
Il reparto avanzato, poi, ha “perso” per assurdo l’imprevedibilità che aveva eretto Tiziano Tulissi a potenziale crack della stagione della Reggina. Il classe ’97 si trova, ad oggi, dentro la gabbia dorata di seconda punta, relegato al compitino che, finora, sta svolgendo con risultati alternati Claudio Sparacello. Ma è proprio qui che bisogna intervenire, dalla cintola in su. Perchè con il vento di rivoluzione che il mercato di gennaio  ha portato con sè, potrebbe toccare a Falou Samb spezzare la monotonia di partite che sempre più ricordano gli scacchi e sempre meno il calcio. L’ultima parola, però, spetta a Maurizi…
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