Trapani aveva evidenziato, come quasi ogni trasferta, i limiti caratteriali ancora prima che tecnici di un quintetto incapace di entrare in campo con la verve della grande squadra. Il PalaCalafiore è tornato ad essere il fortino di inizio stagione, la sconfitta con Siena è solo un lontano ricordo. Nell’edizione odierna della Gazzetta del Sud il collega Valerio Chinè ha intervistato coach Calvani per fare il punto della situazione prima del match con Napoli.
“Dopo la partita inqualificabile fatta a Trapani – si legge – dove ho avuto vergogna per non averla mai giocata e per una squadra che neanche inizia la gara davanti ai nostri tifosi che ci seguono ovunque, ci poteva essere qualche dubbio sull’approccio alle gare come visto con Siena e Treviglio. Come tutte le cose della vita, il passo iniziale – invece – se fatto nel modo giusto, ti dà fiducia nelle qualità che hai“.
Poi un passaggio su un ritrovato Riccardo Rossato: “Sono molto contento per lui che salendo dalla panca ha dato un contributo importante anche offensivo, ma vorrei sottolineare le prove dei due play Caroti e Passera nei pochi minuti che è stato in campo. Entrambi hanno pensato prima a far giocare la squadra, poi a vivere le loro chances offensive individuali“.
L’attacco sta rispondendo bene alle sollecitazioni del mister e i punteggi maturati nelle ultime due gare casalinghe sono esemplificative. “Una cosa che cercavamo frequentemente era attaccare il loro contenimento sul “pick and roll” centrale, poche cose nell’attacco sono andate male, abbiamo sempre saputo svolgere il piano gara e riconoscere il punto giusto dove attaccare“.
Infine un pensiero su quanto sia importante avere un gruppo compatto: “E’ la mia ventottesima stagione da professionista, ne ho viste di tutti i generi, conosco anche la realtà di uno spogliatoio che fa la differenza. Se lo spogliatoio funziona, la qualità dell’allenatore è relativa, anzi deve cercare di non far danni e cercare di sfruttare le migliori caratteristiche dei giocatori. Se funziona la chimica, anche con qualche veduta diversa, va benissimo: non si deve essere sempre d’accordo. La squadra è molto coesa e disponibile l’un con l’altro. Ricordo una gara in cui Passera è rimasto seduto in panca per tutta la ripresa, ma alla fine è scattato per andare ad abbracciare Caroti. Questo per me è un valore aggiunto e quindi chi inquina il clima interno lo combatto, sia esso un americano o l’ultimo dei giovani“.
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