Un punto in classifica dopo tre turni, compreso quello di riposo, durante i quali la Reggina era rimasta ferma al palo. Le note positive finiscono qui: gara di memorabile bruttezza, Bianchimano scuote la traversa nel primo tempo, poi nel finale reagisce ad un fallo, viene ammonito, diffidato salterà la gara con l’Akragas. Bisceglie pericoloso con una punizione di Lugo Martinez in avvio (traversa) e un contropiede sprecato da Montinaro che con Cucchietti fuori dai pali alza troppo il pallonetto.
Più ritmo che ordine. Il primo tempo della Reggina ha maggiore raziocinio rispetto a quello del Bisceglie ma la partita resta giocata più di pancia che di testa. Il rombo di centrocampo amaranto è mobile, la posizione di Fortunato sulla trequarti è di rottura e inserimento, a uomo sul vertice basso dei pugliesi, pronto ad occupare lo spazio lasciato vuoto in ripartenza. Tutto nasce e muore dai piedi di De Francesco, sempre più padrone della squadra, il cui ruolo per importanza e incidenza sull’incontro è assimilabile a quello del quaterback nel football americano. Chi invece sta denotando una crescita continua ed esponenziale è Roberto Marino, la mezzala classe 98 sta incamerando mese dopo mese, partita dopo partita, e c’è da giurarsi allenamento dopo allenamento conoscenze e qualità che lo rendono oggi elemento imprescindibile della squadra dello Stretto.
La gara, pur senza incantare, è in mano alla Reggina. Le occasioni: in avvio il pressing di Tulissi sporca il rinvio di Crispino, palla sul destro di Bianchimano che sceglie la potenza – e la trova – venendo stoppato dalla traversa. Proteste per il rimbalzo della sfera che il direttore di gara giudica non oltre la linea di porta. La risposta pugliese è nella punizione di Lugo Martinez che pareggia il conto dei legni scuotendo il montante sopra la testa di Cucchietti. Prima dell’intervallo Porcino sfonda a sinistra, trova Marino che incrocia rasoterra, Crispino sarebbe battuto, Petta salva il Bisceglie.
La ripresa fatica a decollare (eufemismo), Maurizi a cavallo dell’ora di gioco rinuncia alla fisicità di Fortunato e dota Maurizi della mobilità di Di Livio a supporto degli attaccanti. La partita resta di una povertà imbarazzante. Arriva il turno di Sparacello e Garufi per Tulissi e Marino, niente di fatto. Anzi, è il Bisceglie a provare a venir fuori dal guscio e andare ad un passo dal colpaccio quando gli amaranto – per l’ennesima volta in questa stagione – si fanno trovare completamente scoperti sugli sviluppi di una punizione a favore, Cucchietti sceglie male il tempo dell’uscita e viene graziato da Montinaro che deposita sul fondo a porta sguarnita. Bianchimano, diffidato, rimedia una ammonizione e non ci sarà nella delicatissima sfida con l’Akragas. Titoli di coda, il punto è un brodino tiepido e niente più.
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