Ottavo posto in graduatoria e 7 punti nelle ultime tre partite, il Bisceglie corre. E non sorprenda una prima parte di stagione così positiva. La società pugliese, appresa la notizia del ripescaggio in terza serie, è corsa subito ai ripari, potenziando il proprio “roster” e affidando la panchina ad uno che la categoria la conosce: Nunzio Zavettieri, classe 1967 e reggino DOC. Nato a Melito di Porto Salvo, è il classico esempio di calabrese che lontano dalla propria terra ha costruito il proprio futuro. Cresciuto sotto l’ala protettrice di Serse Cosmi, le esperienze maturate nei settori giovanili di Venezia, Udinese ed Inter hanno posto le basi per una carriera che vuole essere in linea con le aspettative di chi lo conosce.
Dopo due brevi parentesi all’estero, il suo destino si incrocia con quello di Roberto Alberti Mazzaferro nella stagione 2013/14, ex giocatore e poi allenatore della Reggina. I due guadagnano un sorprendente settimo posto con il Bari, dopo un girone di andata altalenante, che vuol dire play-off: il loro cammino si arresterà in semifinale.
Le strade dei due tecnici si separano: Zavettieri riparte da L’Aquila, Alberti da Reggio. Stagione positiva e la chiamata, in corsa, della Juve Stabia. prima della recente, scottante, esperienza a Catanzaro. A Bisceglie vuole rinascere e, a giudicare dai risultati sin qui ottenuti, il 2018 potrebbe rappresentare l’anno della sua definitiva consacrazione.
Scendendo nel dettaglio dell’annata con i pugliesi, sono cinque le vittorie conquistate dopo quattordici gare. Il “Ventura” è il cavallo di battaglia di questa squadra: dei diciannove punti ben quattordici sono arrivati tra le mura amiche, dove il Bisceglie concede davvero poco. Non si può di certo dire la stessa cosa del cammino in trasferta, considerando che Jovanovic e compagni non vincono dal lontano 26 agosto (0-2 a Pagani). Una ghiotta occasione per la Reggina dunque che vuole e deve scacciare via i fantasmi delle ultime settimane.
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