Gira, come una trottola alla costante ricerca della collocazione giusta. Toti Porcino e il ruolo di mezz’ala, un feeling che ormai non c’è più. Ai limiti della sufficienza a Caserta, ove nel ruolo di terzino ha mascherato una condizione fisica non al top con una prestazione fatta tutta di sostanza, schermando la catena di destra dei rossoblù.
Con il Siracusa è irriconoscibile. Poco propositivo, spesso pesta i piedi a Solerio per la sua attitudine a cercare “largo” lo spazio giusto per ricevere il pallone. In fase di interdizione non si fa apprezzare affatto, Mangiacasale è il padrone indiscusso della fascia di competenza e il demerito è anche il suo che spesso non raddoppia la marcatura. Grava sulla sua prestazione quel pallone che, se avesse valicato la linea di porta, avrebbe riaperto il match.
Mister Maurizi dovrebbe ripensare bene alla posizione a lui più congeniale in un 4-3-1-2 che non può che vederlo esterno basso di difesa. Gli strappi con cui è solito spaccare in due la partita sono un ricordo, è risucchiato dalla folta linea mediana del Siracusa come i suoi compagni di reparto. Per rendere l’idea, Toti Porcino è come un pesce fuor d’acqua e le responsabilità non sembrano imputabili solo a lui…
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